Anno

2018

Non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro.

Come servo di Cristo, Stefano era contento di essere come il suo Signore, e, nel momento della sua morte, fu molto simile a lui. Potrebbe sembrare che il Vangelo di oggi sia stato scritto a proposito di santo Stefano. Quando si trovò di fronte al sinedrio, lo Spirito Santo lo ispirò ed egli parlò con audacia; non solo respinse le accuse che gli erano state mosse, ma accusò a sua volta i suoi accusatori.
Trascrizione
26
Dicembre 2018

Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi. (Messa del mattino e della sera)

La Parola da oggi abita la terra, vi fissa la sua tenda. Scuote la storia di allora, come la nostra di oggi. Vuole infatti diventare amico dell'uomo, di ogni uomo. Luce attesa a lungo, dai secoli, ora si rivela senza clamore. Bisogna quindi saperla cercare e vedere. Proprio in una stalla? Il rimbalzo per noi è evidente: potremmo ben capire dove cercarlo e trovarlo se il nostro linguaggio fosse quello dell'accoglienza, dell'aiuto, del porgere la mano. Ancor peggio, non solo in un luogo oscuro e misero come una stalla, ma anche in un neonato, fragile e bisognoso di ogni cura. I pastori non erano persone altolocate, provviste di grande lignaggio o di esorbitanti fortune. I poveri d'Israele erano decisamente disprezzati. Eppure sono i primi ad accorrere.
Trascrizione
25
Dicembre 2018

Oggi è nato per voi il Salvatore.

Dopo le parole dell'angelo i pastori decidono di andare a vedere, non per ubbidire, ma per desiderio. La gloria cantata dagli angeli diventa lode sulla bocca degli uomini. Cielo e terra s'incontrano nella scena di vita di una famiglia ebrea, povera come quei visitatori, come la mangiatoia che fa da culla a un neonato che è il Figlio di Dio, il Salvatore del mondo, l'atteso dalle genti. Nei pastori è abbozzato il cammino di ogni credente: dopo aver udito, andarono, videro e riferirono. Dalla loro testimonianza, nasce lo stupore di quelli che udirono. I pastori, quindi, tornarono alle loro occupazioni glorificando e lodando Dio. Dopo l'udire c'è l'andare, il vedere e il lodare.
Trascrizione
24
Dicembre 2018

A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?

"A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?". È come se Elisabetta le avesse detto: Dio ti ha benedetta più di tutte le altre donne, e benedetto è il bambino che avrai! Maria e il bambino sono dentro una benedizione intensa e ricca di riconoscenza. Ogni gravidanza dovrebbe essere accolta con la gioia di Elisabetta che interpreta con lo stesso segno - la gioia - il sobbalzo che ha sentito nel suo grembo. La fede fa vedere, capire e sobbalzare di gioia. Non si crede una volta per tutte, ma la si rinnova continuamente. La visita di Maria alla cugina contiene proprio questo messaggio: credere è una scelta quotidiana, paziente e fedele.
Trascrizione
23
Dicembre 2018

E noi che cosa dobbiamo fare?

L'educazione e l'insegnamento iniziano con il suggerimento delle domande giuste da porsi: "Che dobbiamo fare?". Questo è il compito del grande profeta Giovanni il Battista. L'angelo che ne aveva annunziato la nascita al vecchio Zaccaria, aveva detto di lui: "Ricondurrà il cuore dei padri verso i figli" e "Preparerà al Signore un popolo ben disposto". Chiedersi cosa far esprime il desiderio di trovare una via di conversione.
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16
Dicembre 2018

Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!

Giovanni Battista è il prologo della venuta del Signore. Il tempo della salvezza inizia il quindicesimo anno dell'impero di Tiberio Cesare, 28° della nostra era. I dati di Luca sono esatti. Così precisa papa Benedetto XVI: "L'Evangelista vuole avvertire chi legge o ascolta che il Vangelo non è una leggenda, ma il racconto di una storia vera, che Gesù di Nazaret è un personaggio storico inserito in quel preciso contesto. Il secondo elemento degno di nota è che, dopo questa ampia introduzione storica, il soggetto diventa la parola di Dio, presentata come una forza che scende dall'alto e si posa su Giovanni il Battista".
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09
Dicembre 2018

Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce.

Mai, prima di Maria una donna è stata salutata così da Dio. Un saluto inaudito che annuncia l'assoluta novità portataci da quel concepimento e dalla nascita di Gesù. Maria è scossa da questa parola che l'ha raggiunta nella sua casa, perché le dà peso e si chiede cosa vuole dirle questo saluto di grazia. Timore, accoglienza e custodia nella meditazione, dovrebbero essere anche i nostri atteggiamenti nei confronti della Parola che ci saluta ogni giorno.
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08
Dicembre 2018

La vostra liberazione è vicina.

I segni della fine sono quelli dell'angoscia e di una paura che fa morire. D'altra parte la fine è anche il momento in cui ci raggiunge il Figlio che viene - aspettato e desiderabile - a rimettere in libertà. Solo chi è schiavo o prigioniero sa quanto vale la scarcerazione. Solo chi è consapevole delle catene del peccato sa quanta gioia porta il Figlio che spezza i ceppi di umiliazione versandoci sopra il proprio sangue e torna a dirci che siamo anche noi figli di Dio. Come abbondano i segni della crisi e del timore, ancora di più lo sono quelli della fiducia e della speranza.
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02
Dicembre 2018

Tu lo dici: io sono re.

L'intero Vangelo di Giovanni, dall'inizio alla fine, è segnato dall'idea dello scontro tra la luce e le tenebre, tra la fede e l'incredulità, tra Gesù e il mondo. Ora siamo all'epilogo, all'ultima udienza. Dietro Pilato, che rappresenta l'impero romano e i giudei, c'è il mondo che si oppone al Figlio di Dio e che sembra vincere: Gesù è catturato, condannato, caricato della croce, crocifisso. La verità è rovesciata; è il mondo ad essere giudicato e condannato. Il Figlio ci assicura: "Abbiate fiducia: io ho vinto il mondo!". Gesù muore in croce e squarcia le tenebre. L'agnello viene immolato, ma è lui - la vittima - a vincere nella resurrezione. L'agnello è immolato ma è ritto in piedi, vincitore. Anche i fatti sono a rovescio. Più che consegnato dai Giudei nelle mani di Pilato è Gesù che si consegna alla volontà del Padre; è lo stesso Padre a consegnare il Figlio per la salvezza di tutti.
Trascrizione
25
Novembre 2018
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La preghiera di Gesù // Musica Sacra
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  1. La preghiera di Gesù // Musica Sacra
  2. Isusova Molitva // Musica Sacra
  3. Preghiera di Gesù // Musica Sacra
  4. Agni Parthene // Musica Sacra
  5. Te Deum // Musica Sacra