#4 Duke Ellington – “A sacred concert” parte seconda
Il maestro Agostino Marzoli completerà la presentazione del primo della serie di tre concerti sacri che Ellington ha prodotto nella sua lunga carriera e che Ellington stesso definirà come un tentativo di “rispondere con maggiore coscienza alla mia vocazione“.
Nel 1965, sotto l’invito e la benedizione del diacono C. Julian Bartlett e del reverendo John S. Yaryan, Ellington non si lascia sfuggire l’occasione di accettare la commissione di un concerto di carattere religioso da svolgersi all’interno della Grace Cathedral di San Francisco in occasione delle celebrazioni per il completamento e la consacrazione di questa grande cattedrale episcopale. In quei giorni dichiarerà: “Ora, posso affermare apertamente ciò che ho sempre detto fra me e me in ginocchio”.
Nonostante gli auspici e l’entusiasmo di molti uomini di chiesa, non mancheranno però critiche più o meno esplicite da parte di altri rappresentanti ecclesiastici. Secondo molti, infatti, il jazz e la frequentazione dei locali notturni di Ellington erano in contrasto con la condotta di vita insegnata dalla Chiesa. Nonostante lo scetticismo, lo spettacolo avrà luogo comunque il 16 settembre 1965 e verrà ripreso dalle telecamere per essere trasmesso in televisione.
Insieme all’orchestra e allo stesso Ellington al pianoforte, il concerto includerà un coro di 70 voci, l’Herman McCoy Choir, e diversi solisti: i cantanti Jon Hendricks e Jimmy McPhail, l’attore di teatro Brock Peters e l’allora giovanissima scoperta di Ellington, la cantante gospel Esther Marrow.
La risposta del pubblico sarà entusiasta e così anche lo scetticismo di alcuni verrà spazzato via.
Un’agenzia stampa scriverà: “Ieri sera nella Grace Cathedral Duke Ellington ha parlato al Signore”.
