Beati i poveri in spirito
Beati non perché capaci di virtù, ma perché oggetto d'amore e di benedizione, divenuti figli nel Figlio. Maria canta perché tutti la diranno "beata" grazie allo sguardo di Dio posato sulla sua piccolezza. Per questo la prima beatitudine dei poveri in spirito è la sintesi di tutte le altre e chi la indossa possiede già il Regno dei cieli, è già in Gesù.
29
Gennaio
2017
#7 1973: La magia dell’ultimo concerto sacro, l’immensa eredità di Ellington (prima parte)
In queste ultime due puntate della serie dedicata alla straordinaria figura di Duke Ellington, il maestro Agostino Marzoli* ci presenterà il meraviglioso terzo concerto sacro,... Read More
26
Gennaio
2017
Un viaggio speciale nella basilica di S.Paolo attraverso le riflessioni di P. Edmund Power
Con gioia annunciamo a febbraio una delle prossime uscite della sezione audio: la nuova mini serie, nel canale di arte sacra, dedicata alla meravigliosa basilica papale di... Read More
25
Gennaio
2017
Venne a Cafàrnao perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa.
Gesù, fin dall'inizio, non fa prediche morali, né offre spiegazioni filosofiche, ma invita alla conversione, al cambiamento di mente e di cuore, di occhi e di vita. Volgersi alla vita, alla luce, è l'unica condizione per entrare nel giorno che è già arrivato in Gesù e che è il Regno del Padre dove noi viviamo da figli e da fratelli.
22
Gennaio
2017
Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo.
Giovanni, il giorno seguente, dopo aver testimoniato sulla propria identità, incontra il Signore e lo mostra come l'Agnello. Dice: "Guarda!", questo è l'Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo. Questo è il Figlio di Dio, mite come l'agnello. Giovanni ha capito perché è su quest'uomo che dimora lo Spirito, ossia la vita di Dio che è l'amore tra Padre e Figlio. Gesù è il luogo dell'amore del Padre perché ama i fratelli con lo stesso amore del Padre.
15
Gennaio
2017
Appena battezzato, Gesù vide lo Spirito di Dio venire su di lui.
Al Giordano s'incontrano i due vertici della storia della salvezza: la preparazione e il compimento, l'annuncio e l'arrivo - comunque inaspettato e sorprendente - del Messia che chiede - lui! - di farsi battezzare da un Giovanni che ha tutte le ragioni per opporsi e obiettare. Ma per ora deve essere così, è il pastore che deve varcare il recinto delle pecore, per condurle in un nuovo cammino.
08
Gennaio
2017
Siamo venuti dall’oriente per adorare il re.
Dai pastori nella campagna di Betlemme a tutti i popoli. Il dono di Dio si dilata fino agli ultimi confini delle genti. Altre strade, altri segni e profezie hanno condotto i "Magi" a Gerusalemme, centro della fede di Israele. Devono passare attraverso questa mediazione del popolo dell'antica alleanza per arrivare a Colui che vogliono adorare. I Magi ricercano e arrivano alla fede attraverso segni e vie fragili, ma con grande determinazione: "Siamo venuti per adorarlo".
06
Gennaio
2017
I pastori trovarono Maria e Giuseppe e il bambino. Dopo otto giorni gli fu messo nome Gesù. (Messa del mattino e vespertina)
L'angelo visita Maria a Nazaret. Maria visita Elisabetta ad Ain Karim. Oggi i pastori visitano la grotta dove Maria e Giuseppe hanno deposto il bambino nella mangiatoia. Povero il luogo, ancor più poveri i pastori, emarginati dalla società, lontani dall'ambiente del culto, eppure simboli dell'attesa fedele del Messia nella notte della storia e nella veglia sul gregge. Anche a loro, come a Maria e a Zaccaria, si presenta un angelo e una luce splendente li avvolge.
01
Gennaio
2017