A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra.
Per l'ultimo appuntamento Gesù ha scelto di nuovo un monte, in Galilea: il monte è sempre stato il luogo privilegiato della manifestazione di Dio e la Galilea ha sempre indicato uno spazio di confine, di frontiera, di apertura. Monte e Galilea simboleggiano, insieme, l'incontro tra il cielo e la terra e l'apertura alla missione universale dei discepoli che sono inviati da Gesù a convocare la Chiesa per riunirla dai quattro punti cardinali del mondo. Nessuno è escluso dalla famiglia dei figli di Dio. Ma occorre che il nome del Padre dei cieli sia santificato su tutta la terra.
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28
Maggio
2017
Pregherò il Padre e vi darà un altro Paràclito.
Siamo alla vigilia dell'Ascensione e della Pentecoste. Gli apostoli, dopo la Pasqua, sanno che non possono più vivere senza di Lui; non sempre lo hanno capito, ma sempre hanno sentito di appartenergli. Ora, nella stanza del cenacolo, sentono parole di addio e avvertono il cambiamento: "Orfani", "abbandonati", "non mi vedrete più". Viene loro chiesto di aver fiducia - fede - in Gesù che non vuole una separazione, ma una vicinanza più grande. Lo Spirito Santo più che "vicini" ci fa intimi di Dio stesso. Avvolti dall'amore del Padre che si è pienamente manifestato nel Figlio eterno, viviamo dello stesso spirito di unità e di comunione.
Il teologo russo Sergej Bulgakov, nell'opera Il Paraclito, scrive: "L'ultimo discorso terreno di Cristo espone il mistero trinitario e glorifica la santissima Trinità: è la meraviglia delle meraviglie, il vangelo dei vangeli, la parola più dolce di Gesù dolcissimo".
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21
Maggio
2017
#1 “La Sindone” – Analisi di un mistero
Approfondiamo il mistero della Sindone di Torino, accompagnati in questo viaggio dalla prof. Emanuela Marinelli, celebre sindonologa che da più di quarant’anni si dedica... Read More
18
Maggio
2017
Io sono la via, la verità e la vita.
Sono le parole di Gesù per il suo discorso d'addio. Alcuni fatti dolorosi stanno per accadere: sta per lasciarli, Giuda prepara la sua cattura, si preannuncia il rinnegamento di Pietro. Le ultime parole riassumono tutto il mistero. Se ascoltiamo veramente, sentiremo parole di consolazione: "Non sia turbato il vostro cuore"; di speranza: "Nella casa del Padre mio vi sono molti posti"; parole di signoria: "Io sono la via, la verità e la vita"; parole di vocazione esigente: "Chi crede in me compirà le opere che io compio". Per accogliere queste parole occorre la fede: "Abbiate fede in Dio e in me". Con la fede, le situazioni di turbamento, ma anche quelle di rinnegamento e di tradimento, si capovolgono.
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14
Maggio
2017
Forte come la morte è l’amore
Guarda il video della catechesi dal titolo: "Forte come la morte è l'Amore" tenuta da Padre Enzo Tacca (OfmConv) il 4 maggio 2017 presso la Basilica dei Santi Apostoli.
08
Maggio
2017
Io sono la porta delle pecore
Il pastore buono è quello vero ed entra dalla porta. Immagine semplicissima per dire che rapporto corre tra il Figlio e il Padre e che il Vangelo di Giovanni descrive: il Figlio è mandato dal Padre, non dice e non fa nulla se non ciò che sente e vede dal Padre, è rivolto verso di lui, vive per lui, è amato da lui; non prende nulla da sé, ma riceve tutto dal Padre. Allora questa porta che immette nel recinto delle pecore è l'obbedienza del Figlio al Padre per portarne a termine la volontà fino alla croce.
Nei sinottici il pastore riporta all'ovile la pecora perduta; qui invece porta fuori le pecore dal recinto, quasi come se le liberasse. Il termine "recinto" nelle Scritture indica il cortile del Tempio di Gerusalemme. Sembra di capire che è finito il tempo di stare in quel "recinto" e inizia il grande viaggio dietro al Pastore, verso la Casa del Padre.
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07
Maggio
2017