Il Figlio dell’uomo radunerà i suoi eletti dai quattro venti. (Messa del mattino e della sera)
Si avvicina la fine dell'anno liturgico e il Vangelo ci dice proprio dove andremo a finire; è bello saperlo, perché dice il senso del nostro cammino e ci presenta il quadro finale della storia umana. Siamo sinceri: molti di noi pensano che finirà male, per questo abbiamo paura e portiamo con timore il conto dei nostri giorni perché poi, dopo, è la fine. Invece questo Vangelo è fondamentale per la nostra fede ci fa vedere il termine di tutta la storia e il termine della nostra storia personale come un incontro col Signore. Significa che non andiamo verso il nulla.
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18
Novembre
2018
Questa vedova, nella sua povertà, ha dato tutto quello che aveva.
Gesù rimprovera gli scribi e i dottori della Legge non per questioni morali ma perché, nei loro atteggiamenti e scelte, essi fanno festa ai poteri del mondo, non a Dio. Una colpa teologica, dunque, perché non hanno nulla in comune con il comportamento del Figlio di Dio in mezzo a noi. Le colpe gravi degli scribi non sono le vesti che indossano, i saluti e i primi posti che pretendono, ma il dominio sulle persone deboli ("divorano le case delle vedove"), la falsità di preghiere reclamizzate ("pregano a lungo per farsi vedere").
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11
Novembre
2018
Amerai il Signore tuo Dio. Amerai il prossimo tuo.
Gesù incontra uno scriba: un dialogo bellissimo e così straordinario che alla fine Gesù dirà a quest'uomo: Non sei lontano dal regno di Dio. È come dire: sei vicino, perché hai capito che l'amore è il cuore, la vita del credente, perché è anche la più alta celebrazione del mistero di Dio. E Gesù si mostra ancora una volta come il vero Maestro, perché come ogni vero rabbi, è capace di indicare, partendo dalla propria esperienza personale, il centro vitale del rapporto con Dio, che è il primo di tutti i comandi. Questo secondo la grande Tradizione, che aveva nell'Ascolta, Israele il cuore della fede ebraica; ma Gesù manifesta una novità inaudita: al cuore della fede c'è la totale correlazione tra il primo e il secondo comandamento; entrambi rivelano il comandamento dell'amore.
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04
Novembre
2018
#6 “Piccolo Bet Midrash” – Certissima luce di G. Forlai
In questi giorni la Chiesa contempla “la città dei cielo, la santa Gerusalemme che è nostra madre“ attraverso la solennità di tutti i Santi, ed... Read More
02
Novembre
2018
Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.(Messa del mattino e della sera)
Ogni giorno ha il suo santo. Oggi è il giorno del paradiso. L'Apocalisse con la folla straripante di santi e angeli nella gloria infinita del Regno di Dio e il Vangelo con la strada per arrivarci; i santi l'hanno percorsa e noi la stiamo facendo. È la Via delle Beatitudini. Che cosa rende beati? La causa delle beatitudini è lo sguardo di Gesù. Ha davanti e vicino a sé i discepoli, più distante e in basso la folla di quelli che lo seguono. Vedendoli, Gesù parla come maestro e come profeta e dipinge la figura del beato, l'uomo nuovo che tanto gli somiglia. Le beatitudini - ciascuna e tutte insieme - sono infatti l'immagine di Gesù, la sintesi sua, del suo insegnamento e della sua opera. Maria potrà dire:mi chiameranno beata.
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01
Novembre
2018
Rabbunì, che io veda di nuovo!
Gesù incontra un cieco. Bartimeo, sentendo che passa Gesù, grida: Abbi pietà di me!. I presenti cercano di farlo tacere; ma Gesù, a differenza della gente, dà ascolto al suo grido, non lo fa tacere, ma lo chiama e lo interpella: Che cosa vuoi che io faccia per te?. Gli dà la parola, vuole istituire un dialogo di fede. E, alla risposta, piena di fede e di fiducia, risponde: La tua fede ti ha salvato. E gli ridona la vista. Ecco lo stile di Gesù: accoglie chi grida a lui, gli dà la parola, ascolta la sua richiesta, valorizza la sua fede, dona la salvezza. Quanto amore, quanta attenzione, quanta tenerezza nelle parole di Gesù: Che cosa vuoi che io faccia per te?.
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28
Ottobre
2018
Il Figlio dell’uomo è venuto per dare la propria vita in riscatto per molti.
La lettera agli Ebrei annuncia che la profezia di Isaia si è realizzata in Gesù: egli è il sommo sacerdote che ha offerto se stesso in sacrificio per la salvezza dell'umanità. Ha preso parte alle nostre debolezze, ed è stato messo alla prova attraverso la passione e morte in croce. Per questo noi sappiamo di poterci accostare con piena fiducia a lui per ricevere misericordia e trovare grazia. Con altre parole, l'autore della lettera agli Ebrei conferma che la salvezza profetizzata da Isaia, è stata realizzata da Gesù sommo sacerdote che ha offerto se stesso per donare all'umanità la misericordia e la grazia di Dio.
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21
Ottobre
2018
VIDEO “Stabat Mater: ascolto e catechesi” (a cura di P. Enzo Tacca, Soprano R. De Nicola)
È ora disponibile sul canale YOUTUBE della Scuola di Preghiera il video della catechesi sullo Stabat Mater, evento conclusivo dell’ultimo open day della Scuola (“La regalità... Read More
18
Ottobre
2018
Vendi quello che hai e seguimi.
La strada per la salvezza sta nello spirito di sapienza, che non è il sapere tante cose, ma la capacità di assaporare la verità di Dio. Essa non è frutto di ingegno umano, ma è donata da Dio a chi la chiede con la preghiera. Ha quindi un valore supremo: nulla di terreno può esserle paragonato, nemmeno la luce, perché la sapienza, viene da Dio, ed è quindi la luce che mai tramonta.
Dove la si trova questa sapienza soprannaturale? La risposta è nella lettera agli Ebrei: è unicamente nella parola di Dio che si può trovare la sapienza; quella parola/sapienza che discerne i sentimenti e i pensieri del cuore, entrando nel più profondo del cuore e dell'anima. Questa parola/sapienza di Dio entra dentro di noi, nella mente e nel cuore, ci legge dentro e ci mette in pienezza davanti allo sguardo di Dio.
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14
Ottobre
2018
L’uomo non divida quello che Dio ha congiunto. (Messa del mattino e della sera)
La Genesi ci riporta all'origine dell'umanità, quando Dio, dopo la creazione dell'uomo, Adamo, crea la donna, Eva, come ?aiuto che a lui corrisponda?. Il racconto, simbolico e teologico, con queste prime parole, indica già il tipo di rapporto che la donna avrà con l'uomo; non gli è identica, ma gli corrisponde; come una mano, che non è identica all'altra, ma le corrisponde perfettamente, così che mettendosi l'una di fronte all'altra come controparte, insieme fanno un tutt'uno, completandosi a vicenda.
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07
Ottobre
2018