Nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti.
Gesù parla ancora ai farisei che si sentono più volte chiamati in causa perché "erano attaccati al denaro" e perciò "si beffavano" di lui. In questa pagina sono rappresentati dal ricco e sono descritti come coloro che non ascoltano Mosè e i Profeti e neanche se uno risuscitasse dai morti sarebbero persuasi. Il loro è come un adulterio, solo che al posto di una donna c'è il denaro. La fede cristiana non è una teoria economica, ma una visione della realtà e Dio non è lontano, ma presente in mezzo a noi, al punto di realizzare l'evento più forte verso ogni coscienza.
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29
Settembre
2019
Non potete servire Dio e la ricchezza.
Gesù ricorre a una parabola audace. È reale l'accusa all'amministratore che sta per essere licenziato; eppure, con scaltrezza, riesce ancora a procurarsi riconoscenza e favori dai debitori del padrone. Il Signore non loda la furbizia, ma mostra, ancora una volta, fin dove si spinge la sua giustizia, che è l'altro nome della misericordia: quasi ad apparire ingiusta, esagerata, come sembrò al fratello maggiore la festa per il prodigo ritornato a casa.
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22
Settembre
2019
La Scuola di Preghiera è ora anche su Facebook
La Scuola di Preghiera è ora presente anche sul famoso Social Network, da oggi sarà ancora più semplice mantenersi aggiornati e far conoscere le attività... Read More
20
Settembre
2019
Ci sarà gioia in cielo per un solo peccatore che si converte.(Messa del mattino e della sera)
Pubblicani e peccatori si avvicinavano a Gesù per ascoltarlo, ma è il Pastore ad andare a cercare e a trovare la pecora. Il peccatore, prima ancora che si converta, è cercato. È Dio, per primo, a gioire per il ritrovamento. Nella conversione fa quasi tutto Lui; a noi è sufficiente la partecipazione.
Dopo le parabole della pecora e della moneta, viene quella del rapporto fra un padre e un figlio che si separa e pensa di aver consumato la sua figliolanza, infatti considera i salariati più fortunati di lui. Il padre continua a chiamarlo figlio. Sconvolge un padre che si fa più piccolo dei due figli. Questi, invece, si mostrano piuttosto come servi.
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15
Settembre
2019
Chi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo.
La sapienza di Dio insegna a raddrizzare il cammino della storia e lo stile della convivenza: solo mettendo Dio al centro della vita personale e sociale, si salva l'umanità, nella luce del Signore. Chi ama prima di tutto Dio, portando la propria croce dietro a Gesù, sa amare, secondo il progetto di Dio, il padre, la madre, i figli, i fratelli e le sorelle; sa progettare il suo impegno sociale non finalizzandolo alla conquista di tanti averi, ma al possesso dell'unico avere che dura per l'eternità: l'amore di Dio e del prossimo; sa guardare ai poveri, piccoli, umili e schiavi con lo stesso amore con cui li guarda il Signore che è padre di tutti e tutti ama allo stesso modo. E allora, se su questi principi fosse modellata la convivenza umana, il mondo sarebbe migliore, più umano, più fraterno, più... divino.
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08
Settembre
2019
#8 “Piccolo Bet Midrash” – Dio sulle labbra dell’uomo di P. Cattani
Riprende la pubblicazione della serie “Piccolo Bet Midrash”* con una puntata dedicata a “Dio sulle labbra dell’uomo”**, libro attraverso cui l’autore, il giornalista e scrittore... Read More
05
Settembre
2019