Maria Santissima Madre di Dio

01 Gennaio 2023

I pastori trovarono Maria e Giuseppe e il bambino. Dopo otto giorni gli fu messo nome Gesù.

 

MESSA DEL GIORNO – LETTURE: Vangelo, Prima lettura e Seconda lettura

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 2,16-21)

In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.

PRIMA LETTURADal libro dei Numeri (Nm 6, 22-27)

Il Signore parlò a Mosè e disse: «Parla ad Aronne e ai suoi figli dicendo: “Così benedirete gli Israeliti: direte loro:
Ti benedica il Signore
e ti custodisca.
Il Signore faccia risplendere per te il suo volto
e ti faccia grazia.
Il Signore rivolga a te il suo volto
e ti conceda pace”.
Così porranno il mio nome sugli Israeliti e io li benedirò».

Salmo 66.
Dio abbia pietà di noi e ci benedica. R..

Dio abbia pietà di noi e ci benedica,
su di noi faccia splendere il suo volto;
perché si conosca sulla terra la tua via,
la tua salvezza fra tutte le genti.R

Gioiscano le nazioni e si rallegrino,
perché tu giudichi i popoli con rettitudine,
governi le nazioni sulla terra.R.

Ti lodino i popoli, o Dio,
ti lodino i popoli tutti.
Ci benedica Dio e lo temano
tutti i confini della terra. R.

SECONDA LETTURA Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati (Gal 4,4-7).

Fratelli, quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l’adozione a figli.
E che voi siete figli lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, il quale grida: Abbà! Padre! Quindi non sei più schiavo, ma figlio e, se figlio, sei anche erede per grazia di Dio.

LA LETTURA DEI PADRI: per continuare a pregare

“Il Verbo ha assunto da Maria la natura umana”.
Dalle «Lettere» di sant’Atanasio, vescovo

Il Verbo di Dio, come dice l’Apostolo, «della stirpe di Abramo si prende cura. Perciò doveva rendersi in tutto simile ai fratelli» (Eb 2, 16. 17) e prendere un corpo simile al nostro. Per questo Maria ebbe la sua esistenza nel mondo, perché da lei Cristo prendesse questo corpo e lo offrisse, in quanto suo, per noi.
Perciò la Scrittura quando parla della nascita del Cristo dice: «Lo avvolse in fasce» (Lc 2, 7). Per questo fu detto beato il seno da cui prese il latte. Quando la madre diede alla luce il Salvatore, egli fu offerto in sacrificio.
Gabriele aveva dato l’annunzio a Maria con cautela e delicatezza. Però non le disse semplicemente «colui che nascerà in te», perché non si pensasse a un corpo estraneo a lei, ma: «da te» (cfr. Lc 1, 35), perché si sapesse che colui che ella dava al mondo aveva origine proprio da lei.
Il Verbo, assunto in sé ciò che era nostro, lo offrì in sacrificio e lo distrusse con la morte. Poi rivestì noi della sua condizione, secondo quanto dice l’Apostolo: «Bisogna che questo corpo corruttibile si vesta di incorruttibilità e che questo corpo mortale si vesta di immortalità» (cfr. 1 Cor 15, 53).
Tuttavia ciò non è certo un mito, come alcuni vanno dicendo. Lungi da noi un tale pensiero. Il nostro Salvatore fu veramente uomo e da ciò venne la salvezza di tutta l’umanità. In nessuna maniera la nostra salvezza si può dire fittizia. Egli salvò tutto l’uomo, corpo e anima. La salvezza si è realizzata nello stesso Verbo.
Veramente umana era la natura che nacque da Maria, secondo le Scritture, e reale, cioè umano, era il corpo del Signore; vero, perché del tutto identico al nostro; infatti Maria è nostra sorella poiché tutti abbiamo origine in Adamo.
Ciò che leggiamo in Giovanni «il Verbo si fece carne» (Gv 1, 14), ha dunque questo significato, poiché si interpreta come altre parole simili.
Sta scritto infatti in Paolo: «Cristo per noi divenne lui stesso maledizione» (cfr. Gal 3, 13). L’uomo in questa intima unione del Verbo ricevette una ricchezza enorme: dalla condizione di mortalità divenne immortale; mentre era legato alla vita fisica, divenne partecipe dello Spirito; anche se fatto di terra, è entrato nel regno del cielo.
Benché il Verbo abbia preso un corpo mortale da Maria, la Trinità è rimasta in se stessa qual era, senza sorta di aggiunte o sottrazioni. E’ rimasta assoluta perfezione: Trinità e unica divinità. E così nella Chiesa si proclama un solo Dio nel Padre e nel Verbo.

Trascrizione dell’Omelia.

Certamente quando noi diciamo, nella preghiera che facciamo tutti i giorni, l’Ave Maria nel rosario, diciamo: “Santa Maria Madre di Dio” ci proponiamo una devozione del cuore verso la Vergine Maria che è Madre di Gesù e dunque è Madre di Dio, ma questa cosa non è stata così chiara fin dalle origini della chiesa, tant’è che questa espressione, maternità divina o Madre di Dio o come dicono i greci Theotokos, questa è venuta alla luce in un momento di grande difficoltà tra due aspetti della chiesa. Siamo nel V secolo dopo Cristo, nel 431, a Efeso viene indetto un concilio in cui si stabilisce che Maria è la Madre di Dio, non solo la Madre del Cristo e la Madre di Gesù cioè facendo riferimento all’umanità di Gesù. Perché c’erano due fazioni opposte che si contrapponevano una ad Alessandria, una di Costantinopoli, quella di Costantinopoli pensavano che Maria non potesse essere la Madre di Dio perché Dio è ingenerato, invece Gesù è creato, dunque Maria non può essere la Madre di Dio, può essere la Madre di Gesù. Vi sembra strano che si possa pensare questo ma ha delle implicazioni profonde, sai cosa vuol dire che la Madre di Gesù è anche la Madre di Dio? Vuol dire che se in Gesù le due nature, divino umana, rimangono in una unione veramente speciale, distinte ma non separate, non confuse, insomma se rimangono in questo modo sempre nella vita di Gesù, vuol dire che Gesù è stato sempre uomo e sempre Dio. Tu dici: “Beh ma è logico!”, si? Allora dimmi un po’, sulla croce chi è che dice: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato”? Gesù Dio o Gesù uomo? Tu dirai: “Gesù uomo”.. e sei fuori! Hai capito? Tu dici: “Ma solo per questo? È una questione teologica?”, no, no, guarda nella tua vita, quello che ti appartiene, la tua vita, la tua carne, i tuoi giorni, la tua pelle, i tuoi ricordi, sono chiamati ad entrare nella comunione eterna con Dio, si o no? Che cosa rimane qua e che cosa va da Dio? Tu dirai: “Beh andrà da Dio l’anima, lo spirito”, se va l’anima e lo spirito a te non piace andare da Dio, perché a te la tua carne piace! Non solo, nella carne ascolti le parole di Dio, nella carne ti emozioni per le cose che lo Spirito ti dice, nella carne ti nutri della carne del Figlio di Dio per accedere alla sua divinità, nella carne incontri i fratelli e se la carne non è occasione di peccato (come purtroppo è per la nostra debolezza) ma è occasione di adorazione, di relazione buona, di perdono, di riconciliazione, la carne è già in qualche modo divinizzata dalla presenza del Figlio di Dio. D’altronde se carne e Spirito fossero così in contrasto, dimmi ma tu che ti vieni a mangiare qua, Dio? No, non sarebbe possibile, non potresti mangiare Dio, perché la tua carne è carne e Dio è Dio. Ebbene, se invece la carne è degna di Dio, perché il Verbo si è incarnato, allora tu puoi accedere a Dio senza aver timore che la tua carne ti scandalizzi o scandalizzi addirittura Lui. Allora ti risponderebbe Dio dall’alto: “Guarda che non c’è niente che ti appartiene, tranne il peccato, che non possa avvicinarsi fino a me, perché Io, quando ho voluto salvarti, quando ho voluto incontrarti, nella carne ti ho incontrato! Ho scelto una Donna, una piccola porzione nella storia”,una porziuncola direbbe San Francesco, “una piccola porzione nella storia, umana come te perché tu non fossi in difficoltà, ma scelta perché in Lei la divinità avesse occasione di vivere in mezzo agli uomini”. Dunque noi le siamo grati non perché è la madre di un Gesù, ma perché è la Madre di quel Gesù Dio Uomo che ci è venuto incontro e con la sua divinità ha sempre onorato, guarito, santificato, esaltato, la nostra povera umanità. Per questo noi diciamo anche nel “Credo” con forza: “Generato non creato”, perché sappiamo che Gesù non è creato come tutte le altre persone, ma è generato da Dio e la Vergine in questa generazione ha una partecipazione speciale: come Lei non è solo Madre di Dio ma è Madre pure della chiesa, di tutti i credenti, siccome Lei è stata Madre di Dio in questo modo, ci abilita ad essere anche noi madri di Dio. Tant’è che ci è chiesto di ripartorire in questo mondo, il Verbo di Dio generato in noi dalla vita sacramentale, dalla preghiera e dal grande sacramento che è la chiesa: noi siamo la madre di Dio per questo mondo. Sai perché? Perché questo mondo avvicinandosi possa dire: “Guarda questa gente non vale niente” ed ha ragione, “Non vale niente la chiesa, ma chi sono? Sono uomini, fanno cose da uomini, chi sono? Peccatori!” vero, “eppure sono capaci di portare fuori dai loro contesti, dalla loro preghiera personale, dalle loro liturgie, la salvezza pure per noi! Ma allora sono grandi! Piccoli nella carne e grandi nello Spirito”, diventiamo anche noi madri di un Cristo che è destinato a crescere nella vita, nell’anima, nella storia degli uomini che non lo hanno mai conosciuto. Allora la nostra devozione si arricchisce di un valore aggiunto, perché noi quando guardiamo a Maria non guardiamo alla regina di cuori, no? Noi guardiamo ad una che è come noi e allo stesso tempo capace del Verbo di Dio, capace nel senso fisico la capacità come le pentole, è capace di Dio. Per dire, come dirà Ireneo di Lione, che l’uomo è capace di Dio, se Maria non lo fosse stata, se fosse stata solo la Madre del Cristo e non di Dio, non del Cristo Dio, noi saremmo una volta con Gesù e una volta con qualcun altro, forse questo tu lo credi pure, no? La tua vita quando la descrivi dici: “Alti e bassi, una volta prego una volta no, quando me la sento” ma questo è frutto del peccato che vive in noi, del sospetto che vive in noi, in realtà quell’anima che Dio ci ha dato è già ripiena del suo Spirito. Lo diceva pure la Lettera ai Romani oggi, noi abbiamo ricevuto un Spirito, uno Spirito di Dio, che ci ricorda che la nostra generazione, anche se è nella storia, è destinata a diventare una generazione eterna. A noi non è data solo la vita nella carne, se no saremmo disperati, qualcuno forse lo è, a noi è data anche una vita nello Spirito, questa non viene meno, sarà questa a conquistare la vita della carne e a riportarla da dove è venuta, cioè da Dio. Ed io spero che se tu guardi veramente, ora noi abbiamo scherzato all’inizio sull’anno, del buon anno e tanti auguri non so di che cosa, se questo veramente è l’inizio dell’anno, ieri avrai brindato, ti sei messo lo spumante dietro le orecchie, se hai fatto tutti gli scongiuri possibili, ricordati che all’origine di tutte le tue azioni, le tue devozioni, delle tue preghiere e anche dei tuoi momenti di scoraggiamento, c’è sempre la figura fedele della Vergine Maria, che ti dice che Dio è possibile, che Dio è possibile ora, è possibile nelle tue cose, nelle tue relazioni, che nulla è lontano da Lui come il demonio forse ti ha suggerito. E con questa fede attraversa quest’anno in pace. Sia lodato Gesù Cristo.

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