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Dal 2017 la Scuola di Preghiera ha iniziato a dare particolare risalto, attraverso l’organizzazione di una tre giorni, a una festa che la liturgia propone al termine dell’anno liturgico, la solennità di Cristo Re dell’Universo. Questa celebrazione riveste per la Scuola grande importanza perché, collocandosi al limitare dell’inizio del tempo di Avvento, è occasione unica sia di ringraziamento e festa, sia allo stesso tempo di riscoperta dell’attesa del nostro Messia Gesù Cristo. Questa categoria ci predispone infatti ad un’autentica preparazione per il tempo del Natale.
Quest’anno le note di un antico canto medievale, il canto della Sibilla, tuttora eseguito nelle liturgie natalizie di vari regioni europee (in particolare in Spagna e in Sardegna), ci accompagneranno a scoprire il tema della tre giorni: “i segni dei tempi”, intesi come possibilità per i fedeli di riconoscere i tratti della regalità del Cristo e prepararsi ad accoglierlo come vero salvatore della Storia.
Il nostro Re sta tornando a prendere con sé la Chiesa sua sposa amata, questa la nostra Speranza, e si avvicina come vero padrone della Storia, secondo le parole del profeta: “Ecco, a te viene il tuo re. Egli è giusto e vittorioso, umile, cavalca un asino, un puledro figlio d’asina.”
Come in avvenuto in altre simili occasioni, offriremo la possibilità di vivere questo tempo non solo a chi frequenta la Scuola, ma anche a tutti coloro che desiderano celebrare questo nostro Capodanno.
“Un re verrà, eterno
vestito della nostra carne mortale;
dal cielo certamente verrà
per giudicare il mondo”
(Canto della Sibilla)
“Dal fico imparate questa parabola: quando già il suo ramo si fa tenero e mette le foglie, voi sapete che l’estate è vicina; così anche voi, quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, alle porte. In verità vi dico: non passerà questa generazione prima che tutte queste cose siano avvenute. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.”
(Marco 13, 28-31)
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