I Dialoghi alla porta delle Acque riproposti sul sito
Nelle prossime settimane riproporremo per tutti i lettori del sito un graditissimo contributo che negli anni passati ha arricchito l’esperienza della Scuola di Preghiera, i “Dialoghi alla porta delle Acque”, spazio virtuale di discussione, confronto e approfondimento con il professore Paolo De Benedetti.
Riportiamo qui la presentazione dell’iniziativa che negli anni passati è stata occasione di proficuo confronto e che riteniamo ancora oggi un valore per tutti quelli che desiderano autenticamente entrare in “dialogo” con la Parola di Dio.
Questo spazio è un’area che abbiamo pensato come opportunità per dialogare, discutere, proporre anche delle provocazioni, sulla Parola di Dio e sulla sua interpretazione. Un passaggio, è questo il senso delle porte, una forma di comunicazione e di contatto aperta a coloro che vorranno portare un loro contributo per ampliare sempre di più la comprensione del piano dell’Onnipotente per gli uomini e il suo disegno di salvezza: è una mano tesa a quelli che, capaci di intendere, tendono l’orecchio e condividono l’ascolto del Libro, fonte di vita, sostentamento e gioia per tutti coloro che ad esso si avvicinano.
Dal libro di Neemia 8,1-3.10-12
“Allora tutto il popolo si radunò come un solo uomo sulla piazza davanti alla porta delle Acque e disse allo scriba Esdra di portare il libro della legge di Mosè, che il Signore aveva dato a Israele. Il primo giorno del settimo mese, il sacerdote Esdra portò la legge davanti all’assemblea degli uomini, delle donne e di quanti erano capaci di intendere.Lesse il libro sulla piazza davanti alla porta delle Acque, dallo spuntare della luce fino a mezzogiorno, in presenza degli uomini, delle donne e di quelli che erano capaci d’intendere; tutto il popolo tendeva l’orecchio al libro della legge.Poi Neemia disse loro: «Andate, mangiate carni grasse e bevete vini dolci e mandate porzioni a quelli che nulla hanno di preparato, perché questo giorno è consacrato al Signore nostro; non vi rattristate, perché la gioia del Signore è la vostra forza». I leviti calmavano tutto il popolo dicendo: «Tacete, perché questo giorno è santo; non vi rattristate!». Tutto il popolo andò a mangiare, a bere, a mandare porzioni e a esultare con grande gioia, perché avevano compreso le parole che erano state loro proclamate.”