Battesimo del Signore

Anno liturgico C
13 Gennaio 2019

Mentre Gesù, ricevuto il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì.

LETTURE: Vangelo, Prima lettura e Seconda lettura

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 3,15-16.21-22).

In quel tempo, poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco».
Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».

PRIMA LETTURA – Dal libro del profeta Isaìa (Is 40,1-5.9-11)

«Consolate, consolate il mio popolo –
dice il vostro Dio.
Parlate al cuore di Gerusalemme
e gridatele che la sua tribolazione è compiuta
la sua colpa è scontata,
perché ha ricevuto dalla mano del Signore
il doppio per tutti i suoi peccati».
Una voce grida:
«Nel deserto preparate la via al Signore,
spianate nella steppa la strada per il nostro Dio.
Ogni valle sia innalzata,
ogni monte e ogni colle siano abbassati;
il terreno accidentato si trasformi in piano
e quello scosceso in vallata.
Allora si rivelerà la gloria del Signore
e tutti gli uomini insieme la vedranno,
perché la bocca del Signore ha parlato».
Sali su un alto monte,
tu che annunci liete notizie a Sion!
Alza la tua voce con forza,
tu che annunci liete notizie a Gerusalemme.
Alza la voce, non temere;
annuncia alle città di Giuda: «Ecco il vostro Dio!
Ecco, il Signore Dio viene con potenza,
il suo braccio esercita il dominio.
Ecco, egli ha con sé il premio
e la sua ricompensa lo precede.
Come un pastore egli fa pascolare il gregge
e con il suo braccio lo raduna;
porta gli agnellini sul petto
e conduce dolcemente le pecore madri».

Salmo responsoriale Salmo 103.
Benedici il Signore, anima mia. R..

Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Sei rivestito di maestà e di splendore,
avvolto di luce come di un manto,
tu che distendi i cieli come una tenda.R.

Costruisci sulle acque le tue alte dimore,
fai delle nubi il tuo carro,
cammini sulle ali del vento,
fai dei venti i tuoi messaggeri
e dei fulmini i tuoi ministri.R.

Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature.
Ecco il mare spazioso e vasto:
là rettili e pesci senza numero,
animali piccoli e grandi. R.

Tutti da te aspettano
che tu dia loro cibo a tempo opportuno.
Tu lo provvedi, essi lo raccolgono;
apri la tua mano, si saziano di beni. R.

Nascondi il tuo volto: li assale il terrore;
togli loro il respiro: muoiono,
e ritornano nella loro polvere.
Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra.R.

SECONDA LETTURA Dalla lettera di san Paolo apostolo a Tito (Tt 2,11-14;3,4-7).

Figlio mio, è apparsa la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini e ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà, nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo.
Egli ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formare per sé un popolo puro che gli appartenga, pieno di zelo per le opere buone.
Ma quando apparvero la bontà di Dio, salvatore nostro,
e il suo amore per gli uomini,
egli ci ha salvati,
non per opere giuste da noi compiute,
ma per la sua misericordia,
con un’acqua che rigenera e rinnova nello Spirito Santo,
che Dio ha effuso su di noi in abbondanza
per mezzo di Gesù Cristo, salvatore nostro,
affinché, giustificati per la sua grazia,
diventassimo, nella speranza, eredi della vita eterna.

LA LETTURA DEI PADRI: per continuare a pregare

Dal battesimo del Signore al nostro battesimo

San Cromazio di Aquileia
vescovo
Omelie per l’Epifania

“Cristo patì per noi, lasciandovi un esempio, perché ne seguiate le orme” (1 Pt 2,21). Quale esempio del Signore dovremo seguire? È forse quello di risuscitare i morti? Quello di camminare sul mare? No assolutamente, bensì di essere miti e umili di cuore (Mt 11,29), e di amare non soltanto i nostri amici, ma anche i nostri nemici (Mt 5,44). “Perché ne seguiate le orme”, scrive san Pietro. Il beato evangelista Giovanni dice lo stesso: “Chi dice di dimorare in Cristo, deve comportarsi come lui si è comportato” (1 Gv 2,6). Come Cristo si è comportato? Sulla croce ha pregato per i suoi nemici, dicendo: “Padre perdonali, perché non sanno quello che fanno” (Lc 23,34). Hanno infatti perso il senno e sono posseduti da uno spirito malvagio, e mentre ci perseguitano, soffrono da parte del diavolo una più grande persecuzione. Per questo dobbiamo pregare per la loro liberazione più che per la loro condanna. Questo appunto ha fatto il beato Stefano, il quale per primo ha seguito gloriosamente le orme di Cristo. Infatti, mentre era colpito da una sassaiola di pietre, ha pregato in piedi per se stesso; poi, inginocchiatosi, ha gridato con tutte le sue forze per i suoi nemici: “Signore Gesù Cristo, non imputar loro questo peccato” (At 7,60). Dunque, se riteniamo che non siamo capaci di imitare il nostro Signore, imitiamo almeno colui che era, come noi, il suo servo.

Trascrizione dell’Omelia

Questo tratto del Vangelo di Luca che ci racconta del battesimo di Gesù, non è tanto il racconto di una serie di fatti accaduti e ai quali hanno assistito questi personaggi che erano presenti, questa gente che andava a farsi battezzare da Giovanni, quanto piuttosto una sorta di liturgia. Che vuol dire? Una liturgia, cioè un’azione fatta dagli uomini, ma un’azione che mentre gli uomini la fanno, rendono presente l’azione di Dio: è un’azione che è degli uomini e di Dio insieme. Per virtù di che? Delle capacità degli uomini? No, per virtù e per sola grazia, del desiderio che Dio ha di entrare nella storia e manifestarsi. Perché? Perché l’uomo lo conosca, perché l’uomo addirittura lo veda, infatti dice che lo Spirito Santo scese in forma quasi corporea, come una colomba, non perché lo Spirito Santo sia un piccione ma scese come una colomba perché l’uomo potesse vedere come Dio entra nelle cose della storia, che non fosse solo una questione mentale: “Ho capito, si ho visto”, no, questa del battesimo di Gesù è un’icona e che cosa c’è in questa icona perché anche tu possa avvicinarti, perché anche tu possa capire oggi e vedere, contemplare con gli occhi, dice Giovanni: “Guardare con gli occhi, toccare con le mani, il Verbo della vita”, perché ti sia utile, perché ti sia salvifico, perché tu possa veramente sperimentarlo, visto che tra poco lo assumerai, lo mangerai il Verbo della vita diventato carne, allora cosa c’è davanti ai tuoi occhi? Beh, diverse cose, prima di tutto un fiume, il Giordano, non è un gran fiume, veramente non è un gran fiume, chi si fosse recato da quelle parti sa bene che non è un gran fiume. Tuttavia il Giordano ricorda due cose, ricorda il giorno in cui finalmente tutto il popolo di Israele, dopo quarant’anni di attesa, può entrare nella Terra Promessa. Che vuol dire? Un cambiamento di stato, prima era un popolo del deserto, un popolo senza una terra, ora diventa un popolo con l’identità. Chi guarda al Giordano, in Israele, guarda all’ingresso nell’identità, è come se contemplasse la carta che attesta la sua identità presso le nazioni, è la porta della Terra Promessa. Dunque passare il Giordano significa entrare in possesso del proprio nome, delle prerogative che lo rendono importante, etc. . Dall’altra parte, questo passaggio del Giordano fatto degli Israeliti, ricordava loro quel passaggio che avevano fatto all’inizio, cioè uscendo dall’Egitto e passando per il mar Rosso, ancora una opportunità salvifica, un cambiamento di stato, dalla schiavitù ad un cammino graduale che insegnasse loro la libertà. A te questo magari non dice nulla quando vedi un Battesimo, però tu lo sai che nel Battesimo quel bambino che entra nell’acqua muore nell’acqua, per rinascere con Cristo. Dunque c’è un’immagine forte che ti costringe a prestare attenzione, quell’immagine viene da qua, è un passaggio dentro una possibile morte, per una vita che non ha fine. Chi accorreva là? Ma gente qualsiasi, gente che sentiva che le cose non stavano più come dovevano essere, due Sommi Sacerdoti, farisei, scribi, zeloti, terroristi, c’era di tutto in Israele, tutti si sentivano smarriti a causa di questo. Allora accorrevano là perché un uomo strano, un uomo che poteva assomigliare a Geremia, forse Isaia, ad uno dei profeti quelli forti, quelli penetranti, quest’uomo vestito di peli di cammello stava lì a dire: “Venite, rifacciamo questo passaggio nell’acqua, rinasciamo alla vita eterna, alla vita nuova, perché il regno è qui, è vicino, cioè è già qui, rendetevi abili a riconoscerlo, capaci di intuirlo quando si presenta” e finalmente costui si presenta. Si presenta un uomo diverso o uguale, chi può dirlo? Certo è che quando si accosta all’acqua Giovanni si ritrae, dice: “No, no, no, non puoi essere battezzato da me, semmai io devo passare dentro la tua acqua, io devo morire dentro la tua logica per capire le cose di Dio”. Ma Gesù si china, mette davanti a Giovanni il suo desiderio di cominciare una realtà nuova per tutti gli uomini e Giovanni lo battezza. E quando lo battezza, non per perdonare i suoi peccati, ma perché finalmente un uomo nuovo dica qual è la vera identità di tutti gli uomini, pure la tua, proprio per questo, nel compimento di questo atto, Dio finalmente compare in scena, questo si deve vedere in questo Vangelo, veramente un’icona, se allora invece di scrivere avessero potuto fare un film avrebbero fatto il film del battesimo di Gesù, dove ad un certo punto una voce fuori campo avrebbe detto: “Bene, questo, questo qua, è il Figlio nel quale mi compiaccio, questo qua!”. Ora attenzione, guarda bene e rispondi in cuor tuo se puoi, ma questo Figlio che entra nell’acqua, guardalo bene, è forse un Dio che sta sopra i cieli? No. È forse evanescente, impenetrabile, strano, diverso, incomprensibile? No. È forse un maestro così alto che non si possa toccare, che non si possa conoscere, non si possa vedere? Nemmeno. E il suo insegnamento è così difficile, è così impossibile? No, è un uomo, come tutti. Quando comincerà a parlare, dirà cose che tutti possono capire, tutti, anche i più semplici, i più umili del popolo. Dunque Dio dice: “Lo vedi quest’uomo nel quale mi compiaccio? Sei tu! Io mi compiaccio in te quando tu deciderai di cambiare il tuo stato e di entrare da una dimensione di peccato e di dipendenza ad una condizione di libertà dentro la quale Io ti faccio entrare”. Allora tu dirai, come tutti quelli che stanno a guadare questa icona, dirai: “Io? Tu Dio ti compiaci di me? Ma io lo so chi sono”, magari qualcuno tra voi dice: “Oh meno male, ti sei accorto di me …”, allora a questi qua dico che allora facciamo così, qui non ci sei tu, c’è il tuo nemico (tua suocera) che sta qui e Dio dice: “Io mi compiaccio di lei”, che dici? Allora, per tornare alla concretezza di questo, Dio dice: “Io voglio compiacermi di te, entra in questo cambiamento, desideri passare per quest’acqua? Desideri morire finalmente?” (non morire solo.. ci arriveremo, ho visto che il Paradiso può attendere, l’ho sperimentato anche io ma ci arriveremo), “vuoi fare questo passaggio di stato, da una vita di dipendenza ad una vita di libertà? Allora vieni, io mi compiacerò in te”, tu dirai: “Come faccio, non ci riesco, non è possibile io sono un peccatore, anche quelli che stanno intorno a me sono peccatori”, “Bene, allora Io ti darò ciò che ti permetterà di farlo questo passaggio, il mio Spirito, cioè la mia vita divina. Lo darò a tutti? Che dici tu, lo darò a tutti? Lo sai o non lo sai? Certo che lo darò a tutti!”, perché è gratuito, perché è un dono che viene da Dio, non costa, è gratuito, “Io lo darò a tutti, anche a quelli che tu non ami, anche a quelli che tu escludi, anche quelli che tu non vorresti, in questo consesso santo nel quale ti senti chiamato”. Allora in quel giorno Dio direbbe: “Io in questa umanità mi compiaccio, questa umanità che si è specchiata nel mio Figlio e non si è scandalizzata, questa umanità che è rinata in lui e non si è scandalizzata”, dice Giovanni: “Lui quando verrà vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco”, quel giorno una Pentecoste nuova penetrerà il cuore di tutti gli uomini e cambierà i loro pensieri e illuminerà i loro cuori e li metterà nelle condizioni di pensare e desiderare quello che mai è stato nella loro mente, nella loro vita e nelle loro speranze. E io spero che voi possiate ricominciare questo anno liturgico così, con questo desiderio. Fratelli cambiamo il mondo, cambiamo il mondo! Cominciamo a cambiarlo da ora, cominciamo a cambiarlo da qui, comincia a cambiarlo entrando tu in questo Battesimo che il Signore ti propone, perché Lui possa compiacersi di te e tu possa compiacerti di questa grazia infinita che viene da Dio. Sia lodato Gesù Cristo.

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