Vergine della Rivelazione

78° Anniversario dell'apparizione.
12 Aprile 2025

Io sono la Vergine della Rivelazione. Tu mi perseguiti.

 

MESSA DEL GIORNO – LETTURE: Vangelo, Prima lettura e Seconda lettura

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 14, 15-21.25-27)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:”Se mi amate, osserverete i miei comandamenti. Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché egli dimora presso di voi e sarà in voi. Non vi lascerò orfani, ritornerò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre e voi in me e io in voi. Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi. Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v`insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.

PRIMA LETTURADal libro del Podeta Isaia (Is 61,1-3.10-11)

Lo spirito del Signore Dio è su di me
perché il Signore mi ha consacrato con l`unzione;
mi ha mandato a portare il lieto annunzio ai miseri,
a fasciare le piaghe dei cuori spezzati,
a proclamare la libertà degli schiavi,
la scarcerazione dei prigionieri, a promulgare l`anno di misericordia del Signore,
un giorno di vendetta per il nostro Dio,
per consolare tutti gli afflitti, per allietare gli afflitti di Sion,
per dare loro una corona invece della cenere,
olio di letizia invece dell`abito da lutto,
canto di lode invece di un cuore mesto.
Essi si chiameranno querce di giustizia,
piantagione del Signore per manifestare la sua gloria.
Io gioisco pienamente nel Signore,
la mia anima esulta nel mio Dio,
perché mi ha rivestito delle vesti di salvezza,
mi ha avvolto con il manto della giustizia,
come uno sposo che si cinge il diadema
e come una sposa che si adorna di gioielli. Poiché come la terra produce la vegetazione
e come un giardino fa germogliare i semi,
così il Signore Dio farà germogliare la giustizia
e la lode davanti a tutti i popoli.

Parola di Dio.

Da Isaia cap. 12 .
Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza. R..

Ti ringrazio, Signore;
tu eri in collera con me,
ma la tua collera si è calmata
e tu mi hai consolato. R

Ecco, Dio è la mia salvezza;
io confiderò, non temerò mai,
perché mia forza e mio canto è il Signore;
egli è stato la mia salvezza. R.

Lodate il Signore, invocate il suo nome;
manifestate tra i popoli le sue meraviglie,
proclamate che il suo nome è sublime. R.

Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose grandiose,
ciò sia noto in tutta la terra.
Gridate giulivi ed esultate, abitanti di Sion,
perché grande in mezzo a voi
è il Santo di Israele R.

LA LETTURA DEI PADRI: per continuare a pregare

“Saremo partecipi del mistero pasquale”.

Dai «Discorsi» di san Gregorio Nazianzeno, vescovo

Saremo partecipi della Pasqua, presentemente ancora in figura (certo già più chiara di quella dell’antica legge, immagine più oscura della realtà figurata), ma fra non molto ne godremo di una più trasparente e più vera, quando il Verbo festeggerà con noi la nuova Pasqua nel regno del Padre. Allora ci manifesterà e insegnerà quelle realtà che non ci mostra ora se non di riflesso.
Infatti quali siano la bevanda e il cibo del nuovo banchetto pasquale, il nostro compito è solo di apprenderlo. Spetta al Verbo di insegnarcelo e comunicarcene il significato. L’insegnamento effettivamente è come un cibo, il cui possessore è colui che lo distribuisce. Entriamo, dunque, nella sfera della legge, delle istituzioni e della Pasqua antica in modo nuovo per poter arrivare alle realtà nuove simboleggiate dalle figure antiche.
Diveniamo partecipi della legge in maniera non puramente materiale, ma evangelica, in modo completo e non limitato e imperfetto, in forma duratura e non precaria e temporanea. Facciamo nostra capitale adottiva non la Gerusalemme terrena, ma la metropoli celeste, non quella che viene calpestata dagli eserciti, ma quella acclamata dagli angeli.
Sacrifichiamo non giovenchi, né agnelli, con corna e unghie, che appartengono più alla morte che alla vita, mancando d’intelligenza. Offriamo a Dio un sacrificio di lode sull’altare celeste insieme ai cori degli angeli. Superiamo il primo velo del tempio, accostiamoci al secondo e penetriamo nel «Santo dei santi». E più ancora, offriamo ogni giorno a Dio noi stessi e tutte le nostre attività. Facciamo come le parole stesse ci suggeriscono. Con le nostre sofferenze imitiamo le sofferenze, cioè la passione di Cristo. Con il nostro sangue onoriamo il sangue di Cristo. Saliamo anche noi di buon animo sulla sua croce. Dolci sono infatti i suoi chiodi, benché duri.
Siamo pronti a patire con Cristo e per Cristo, piuttosto che desiderare le allegre compagnie mondane.
Se sei Simone di Cirene prendi la croce e segui Cristo. Se sei il ladro e se sarai appeso alla croce, se cioè sarai punito, fai come il buon ladrone e riconosci onestamente Dio, che ti aspettava alla prova. Egli fu annoverato tra i malfattori per te e per il tuo peccato, e tu diventa giusto per lui. Adora colui che è stato crocifisso per te. Se vieni crocifisso per tua colpa, trai profitto dal tuo peccato. Compra con la morte la tua salvezza, entra con Gesù in paradiso e così capirai di quali beni ti eri privato. Contempla quelle bellezze e lascia che il mormoratore, del tutto ignaro del piano divino, muoia fuori con la sua bestemmia.
Se sei Giuseppe d’Arimatèa, richiedi il corpo a colui che lo ha crocifisso, assumi cioè quel corpo e rendi tua propria, così, l’espiazione del mondo.
Se sei Nicodemo, il notturno adoratore di Dio, seppellisci il suo corpo e ungilo con gli unguenti di rito, cioè circondalo del tuo culto e della tua adorazione.
E se tu sei una delle Marie, spargi al mattino le tue lacrime. Fa’ di vedere per prima la pietra rovesciata, vai incontro agli angeli, anzi allo stesso Gesù.
Ecco che cosa significa rendersi partecipi della Pasqua di Cristo.

Trascrizione dell’Omelia.

La Messa che abbiamo scelto per celebrare questa memoria così importante per tutto questo popolo che venera la Vergine della Rivelazione, questa Messa dal lezionario e dal rituale della Vergine Maria, e’ quella di Maria “Madre della Consolazione”, chissà che idea hai tu della consolazione, noi generalmente usiamo questo termine per il secondo premio, la consolazione e’ qualcosa di così, insomma per accontentarci, la consolazione che invece, in questa Lettura, in questa Eucarestia, ci ricorda, dice la presenza dello Spirito Consolatore nella nostra vita. E anche qua bisogna che tu chiarisca un po’ l’importanza di queste grandezze, perché la presenza dello Spirito in te può sembrarti semplicemente un sentimento privato, intimo, che qualche volta ti aiuta nella preghiera o che scalda semplicemente alcune corde della tua esistenza, ma lo Spirito Consolatore e’ il mandato, l’inviato, e’ quello che noi abbiamo ricevuto dopo la morte e resurrezione del suo Figlio, perché nessuno si sentisse orbato, si sentisse orfano rispetto alla grazia di Dio, così come questi discepoli che avevano conosciuto Gesù ed erano stati con lui, lui gli sta dicendo: “Tra poco io me ne vado e voi mi cercherete e non mi troverete, ma io vi manderò questo Consolatore”, cosa fa il Consolatore? Beh, non fa le consolazioni, il Consolatore ci presenta al vivo il volto del Figlio di Dio. Dice qua Gesù: “Il mondo non mi vedrà più voi invece mi vedrete perché io vivo e voi vivrete”, dunque prerogativa del Consolatore e’ quello di vivere e siccome la tua prerogativa più grande e’ quella di sperimentare dentro l’esistenza il desiderio di vita eterna, bene, questa vita sta già presso di te. E cosa fa la presenza dello Spirito in te? Io te lo dico perché so che te pensi che questo Spirito Santo e’ un premio e viene solo quando te lo meriti, poi dove va quando non te lo meriti non lo sa nessuno. Beh, non e’ così, non e’ così perché dice Gesù: “Il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, Egli vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto”, dunque non se ne può andare, viene proprio perché tu ti ricordi le cose che Dio ha detto alla tua vita. E come farà? Qual e’ lo scopo di questo insegnamento dello Spirito? Beh, forse non ci hai pensato, ma se chiami lo Spirito e’ il Figlio che viene a te, la presenza dello Spirito ti da’ la possibilità di scorgere i tratti del Figlio di Dio, i tratti del Cristo. Tu dirai: “Ma dove scorgerò questi tratti del Cristo? Quando sto celebrando il Sacramento? Quando sono nel pieno della preghiera? Quando ho un’emozione spirituale profonda? Quando potrò vedere …”, tu che poi magari stai sempre in mezzo a tante immaginette di Gesù e di Gesù dicono anche poco, bene, i tratti del volto di Cristo hai bisogno di vederli là dove non te li aspetti e cioè nella relazione con il tuo prossimo per esempio, là lo devi vedere! Perché se tu ti illudi di vederlo qua, di vederlo non so, in un’immagine, sulla croce e non riesce a scorgerlo nel volto del tuo prossimo, beh, appunto ti illudi, ti illudi! Se pensi di nutrirti del Figlio di Dio, senza renderti conto di che cosa produce nella tua vita, ti illudi. Quando te ne accorgerai? Quando ti sentirai incapace, solo, disperato, in difficoltà, quando dubiterai che la forza dello Spirito Santo possa produrre in te quello che Gesù ha comandato. E vediamo un po’, cosa ha comandato Gesù? Cos’e’ che ti lascerebbe in eredità? Certamente il fatto che diventi figlio adottivo, che hai una dimestichezza con le cose di Dio come ce l’ha un figlio con il padre, ma la presenza dello Spirito in te, ti convince quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio e soprattutto come ha detto Gesù nel capitolo 16 di questo stesso Vangelo di Giovanni, lo Spirito Santo in te ti metterà nelle condizioni, apri bene le orecchie, di fare: “Cose più grandi di me”, dice Gesù, lo credi? E’ l’oggetto della tua speranza? E’ questa la fede che nutri? Ti senti chiamato ad una missione che forse non hai ancora scoperto, ad una vocazione che non hai ancora compreso, ma che ha come scopo di fare cose più grandi che quei discepoli hanno visto fare dal Figlio di Dio? Allora tu subito ti nasconderai in qualche nicchia della tua coscienza e dirai: “Ma io non sono in grado, ma io non sono capace”, beh, sta pur tranquillo, la maggior parte dei profeti che sono stati chiamati a seguire il Signore, ad aprire le porte della conoscenza agli uomini, hanno detto la stessa cosa! Anche loro hanno detto: “Non sono in grado”, “Balbetto”, “Le mie labbra sono impure” dirà Isaia, insomma tutti si sentono a disagio e inadeguati, chi sei tu per sentirti ancora peggio di un profeta, ancora più inadeguato, che Dio non possa fare attraverso di te cose meravigliose? Beh, se pure fosse cosi, se tu avessi anche questa poca speranza e ti sei avvicinato qua oggi per contemplare la presenza della Vergine della Rivelazione, sappi che quella Rivelazione, certamente la parola di Dio, ma della parola di Dio e’ la celebrazione più importante, perché la Rivelazione, tra i Libri della Scrittura, e’ l’ultimo: quello dell’Apocalisse, che in italiano vuol dire Rivelazione. Dunque questo Libro ha in mano per te la Vergine Maria, un giorno lo aprirà. Un giorno lo aprirà quando tutti avranno compreso e desiderato nel proprio cuore, di penetrare questo mistero, avranno atteso che la volontà di Dio e la sua benignità, finalmente sciolgano i nodi della nostra esistenza piena di dolori e di solitudini e ci mostrino qual e’ la via per la quale possiamo incontrare il Signore: quella dell’Agnello, che campeggia nel Libro dell’Apocalisse, lui al centro di un culto nuovo, diverso da quello che celebriamo qua, un culto definitivo, un culto fino alla fine, il culto della fine, cioè quello in cui Cristo sarà tutto in tutti. E le differenze tra noi non ci saranno più e il disprezzo, l’odio e le mormorazioni, tutte quelle cose di cui abbiamo riempito, inzeppato anche la nostra realtà ecclesiale, non ci saranno più. E la speranza sarà già atrio della carità, sarà già manifestazione della fede che ognuno di noi ha, di quella ci e’ chiesto di rendere ragione. Allora, a te che ti sei avvicinato per contemplare questo mistero, chiedi alla Vergine Maria che oggi, invece di fare i prodigi che tutti stanno aspettando, quelli del sole, chiedi alla Vergine Maria che ti apra la porta della conoscenza, perché sai la consolazione, quella che abbiamo detto qua nella Lettura, il Consolatore e’ lo spirito della conoscenza, chiedi allora alla Vergine Maria di non avere sospetti davanti a questa conoscenza, come lei davanti all’arcangelo Gabriele non ha sospettato che tutte quelle cose impossibili che gli ha detto quel giorno, potessero veramente avverarsi. Questo spirito di accoglienza della volontà di Dio ti accompagni, riempia la tua vita e ti porti fino alla contemplazione dell’amore dell’Onnipotente. Sia lodato Gesù Cristo.

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