Lunedì fra l'ootava di Pasqua

Lunedì dell'Angelo
21 Aprile 2025

Lunedì fra l’ottava di Pasqua.

 

MESSA DEL GIORNO – LETTURE: Vangelo, Prima lettura e Seconda lettura

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 28,8-15)

In quel tempo, abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli. Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno».
Mentre esse erano in cammino, ecco, alcune guardie giunsero in città e annunciarono ai capi dei sacerdoti tutto quanto era accaduto. Questi allora si riunirono con gli anziani e, dopo essersi consultati, diedero una buona somma di denaro ai soldati, dicendo: «Dite così: “I suoi discepoli sono venuti di notte e l’hanno rubato, mentre noi dormivamo”. E se mai la cosa venisse all’orecchio del governatore, noi lo persuaderemo e vi libereremo da ogni preoccupazione». Quelli presero il denaro e fecero secondo le istruzioni ricevute. Così questo racconto si è divulgato fra i Giudei fino a oggi.

PRIMA LETTURADagli Atti degli Apostoli (At 2,14.22-33)

[Nel giorno di Pentecoste,] Pietro con gli Undici si alzò in piedi e a voce alta parlò così:
«Uomini di Giudea, e voi tutti abitanti di Gerusalemme, vi sia noto questo e fate attenzione alle mie parole: Gesù di Nàzaret – uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso fece tra voi per opera sua, come voi sapete bene -, consegnato a voi secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio, voi, per mano di pagani, l’avete crocifisso e l’avete ucciso. Ora Dio lo ha risuscitato, liberandolo dai dolori della morte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere.
Dice infatti Davide a suo riguardo: “Contemplavo sempre il Signore innanzi a me; egli sta alla mia destra, perché io non vacilli. Per questo si rallegrò il mio cuore ed esultò la mia lingua, e anche la mia carne riposerà nella speranza, perché tu non abbandonerai la mia vita negli ìnferi né permetterai che il tuo Santo subisca la corruzione. Mi hai fatto conoscere le vie della vita, mi colmerai di gioia con la tua presenza”.
Fratelli, mi sia lecito dirvi francamente, riguardo al patriarca Davide, che egli morì e fu sepolto e il suo sepolcro è ancora oggi fra noi. Ma poiché era profeta e sapeva che Dio gli aveva giurato solennemente di far sedere sul suo trono un suo discendente, previde la risurrezione di Cristo e ne parlò: questi non fu abbandonato negli ìnferi, né la sua carne subì la corruzione.
Questo Gesù, Dio lo ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni. Innalzato dunque alla destra di Dio e dopo aver ricevuto dal Padre lo Spirito Santo promesso, lo ha effuso, come voi stessi potete vedere e udire».

Parola di Dio.

Dal Salmo Sal 15 (16) .
Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio. R..

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu,
solo in te è il mio bene».
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita. R

Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare. R.

Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra. R.

LA LETTURA DEI PADRI: per continuare a pregare

“L’agnello immolato ci trasse dalla morte alla vita”.
Dall’«Omelia sulla Pasqua» di Melitone di Sardi, vescovo

L’agnello immolato ci strappò dalla morte
Molte cose sono state predette dai profeti riguardanti il mistero della Pasqua, che è Cristo, «al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen» (Gal 1, 5 ecc.). Egli scese dai cieli sulla terra per l’umanità sofferente; si rivestì della nostra umanità nel grembo della Vergine e nacque come uomo. Prese su di sé le sofferenze dell’uomo sofferente attraverso il corpo soggetto alla sofferenza, e distrusse le passioni della carne. Con lo Spirito immortale distrusse la morte omicida.
Egli infatti fu condotto e ucciso dai suoi carnefici come un agnello, ci liberò dal modo di vivere del mondo come dall’Egitto, e ci salvò dalla schiavitù del demonio come dalla mano del Faraone. Contrassegnò le nostre anime con il proprio Spirito e le membra del nostro corpo con il suo sangue.
Egli è colui che coprì di confusione la morte e gettò nel pianto il diavolo, come Mosè il faraone. Egli è colui che percosse l’iniquità e l’ingiustizia, come Mosè condannò alla sterilità l’Egitto.
Egli è colui che ci trasse dalla schiavitù alla libertà, dalle tenebre alla luce, dalla morte alla vita, dalla tirannia al regno eterno. Ha fatto di noi un sacerdozio nuovo e un popolo eletto per sempre. Egli è la Pasqua della nostra salvezza.
Egli è colui che prese su di sé le sofferenze di tutti. Egli è colui che fu ucciso in Abele, e in Isacco fu legato ai piedi. Andò pellegrinando in Giacobbe, e in Giuseppe fu venduto. Fu esposto sulle acque in Mosè, e nell’agnello fu sgozzato.
Fu perseguitato in Davide e nei profeti fu disonorato.
Egli è colui che si incarnò nel seno della Vergine, fu appeso alla croce, fu sepolto nella terra e, risorgendo dai morti, salì alle altezze dei cieli. Egli è l’agnello che non apre bocca, egli è l’agnello ucciso, egli è nato da Maria, agnello senza macchia. Egli fu preso dal gregge, condotto all’uccisione, immolato verso sera, sepolto nella notte. Sulla croce non gli fu spezzato osso e sotto terra non fu soggetto alla decomposizione.
Egli risuscitò dai morti e fece risorgere l’umanità dal profondo del sepolcro.

Trascrizione dell’Omelia.

E’ imbarazzante questa cosa che accade, cioè che addirittura si paghi l’annuncio della resurrezione perché venga nascosto, perché sia contraffatto dall’idea che qualcuno si sia rubato il corpo di Gesù, eppure la storia e’ piena di contraffazioni di questo tipo, che tendono a togliere la forza all’annuncio evangelico per nasconderlo in favore di obbiettivi altri, di obiettivi che sono lontani dall’annuncio della resurrezione. Davanti a queste cose si trovarono quelle persone semplici che avevano conosciuto Gesù, l’avevano seguito dalla Galilea, avevano assistito alla terribile Passione, alla condanna a morte e poi alla sua crocifissione e sbigottite avevano assistito ad un altro fatto, quello di vedere questo Signore risorto senza poterlo riconoscere. Interessante no? Che diresti tu? Sai, se questo fosse un motivo di imbarazzo, parlare di uno che e’ risorto senza riconoscerlo, beh, non lo avrebbero detto no, tu lo capsici no? Questa non e’ la cronaca dei fatti, e’ un racconto che serve a dire le cose che tutti devono credere, se io ti dico qualcosa che devi credere, ometto la possibilità che tu pensi che ci sia stata una sostituzione di persona, anzi farò del tutto perché … invece lo dicono apertamente, perché tu, di questo tempo, in questo secolo, in questo giorno, sappia che il Signore non si riconosce per il segno evidente delle sue sembianze ma per ciò che significa la sua resurrezione, tu lo sai … hai visto partire i tuoi cari, li hai visti andar via, entrare nella morte, provi a recuperarli con la memoria, con i ricordi e ci riesci fino ad un certo punto, qualche volta te li sogni e anche là ti accorgi che le cose non tornano, ma certamente hai compreso che la condizione di costoro, rispetto a quello che tu trattenevi della tua esperienza, e’ diversa, e’ altra. Perché e’ così? Perché la tua vita e’ altra rispetto a quella che e’ presso Dio. Dimmi, hai qualche memoria del tempo della tua vita fetale? Ti ricordi come stavi? Ti ricordi della relazione che avevi con tua madre attraverso il cordone ombelicale? Certo che no. E dimmi ancora, vorresti ritornare a quello stato in cui ti trovavi che pure era confortevole e al sicuro da tutti i pericoli? Penso di no. Così e’ per chi non e’ più tra noi e anche quando il Signore ritorna, manifesta nella differenza della sembianza, che ciò che e’ uno nella sua dimensione gloriosa, non e’ equiparabile a ciò che era nella sua dimensione carnale. D’altronde, amico mio, lo sai anche te no, quando sarai in cielo come sarai? Come quando avevi cinque anni? Quindici? Trenta? Settanta? Ottanta? Come? … non te lo sai raffigurare. Io ti dico questo perché tu entri in questa luce della resurrezione con attese chiare, evidenti, perché tu non ti immagini qualcosa fatta a tua immagine e somiglianza, piuttosto ti confronti con la possibilità che tutto ciò che tu fino adesso hai vissuto solo come desiderio, come possibilità di essere, di esistenza, un giorno sia davvero quello che deve essere, lasciando qua quello che lasci insieme alle tue sembianze, al tuo corpo, alla tua carne, che e’ destinata evidentemente a perire. Noi in questi giorni lo abbiamo visto, anche nella solennità della Pasqua , il volto di un Papa che non era più credibilmente sano, come un giorno vedemmo quello di Giovanni Paoli II, vi ricordate bene, e questo ci ha forse lasciati un po’ smarriti direi, a me ha lasciato così mi ha fatto pensare molto, avevo bisogno ancora della sua forza, della sua fermezza, anche della sua fermezza contro tante opinioni di tanta gente che nel corso di questo pontificato si e’ permessa di dire, di giudicare, di criticare, anche in mezzo a noi, in modo assolutamente indegno, però qualcosa nascosta in quei tratti, qualcosa che ricordava la sua mitezza o almeno quello che con coraggio ha detto contro le nazioni di questo mondo che si facevano la guerra, quella era già una porta per capire di quale gloria Dio lo avrebbe rivestito. Ed io voglio credere questo, voglio ricordare e celebrare questo, sapendo che il Signore risorto ha trasformato anche la sua vita, la avvolta nella sua luce e l’ha elevata alla sua gloria, questo perché noi ci ricordiamo chi siamo e cosa siamo chiamati ad essere. Possa lo Spirito Santo portarti alla verità tutta intera. Sia lodato Gesù Cristo.

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