Battesimo del Signore

Anno Liturgico C
09 Gennaio 2022

Mentre Gesù, ricevuto il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì.

 

LETTURE: Vangelo, Prima lettura e Seconda lettura

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 3,15-16.21-22)

In quel tempo, poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco».
Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».

PRIMA LETTURADal libro del profeta Isaìa (Is 40,1-5.9-11)

«Consolate, consolate il mio popolo –
dice il vostro Dio.
Parlate al cuore di Gerusalemme
e gridatele che la sua tribolazione è compiuta
la sua colpa è scontata,
perché ha ricevuto dalla mano del Signore
il doppio per tutti i suoi peccati».
Una voce grida:
«Nel deserto preparate la via al Signore,
spianate nella steppa la strada per il nostro Dio.
Ogni valle sia innalzata,
ogni monte e ogni colle siano abbassati;
il terreno accidentato si trasformi in piano
e quello scosceso in vallata.
Allora si rivelerà la gloria del Signore
e tutti gli uomini insieme la vedranno,
perché la bocca del Signore ha parlato».
Sali su un alto monte,
tu che annunci liete notizie a Sion!
Alza la tua voce con forza,
tu che annunci liete notizie a Gerusalemme.
Alza la voce, non temere;
annuncia alle città di Giuda: «Ecco il vostro Dio!
Ecco, il Signore Dio viene con potenza,
il suo braccio esercita il dominio.
Ecco, egli ha con sé il premio
e la sua ricompensa lo precede.
Come un pastore egli fa pascolare il gregge
e con il suo braccio lo raduna;
porta gli agnellini sul petto
e conduce dolcemente le pecore madri».

Salmo 103.
Benedici il Signore, anima mia. R..

Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Sei rivestito di maestà e di splendore,
avvolto di luce come di un manto,
tu che distendi i cieli come una tenda..R

Costruisci sulle acque le tue alte dimore,
fai delle nubi il tuo carro,
cammini sulle ali del vento,
fai dei venti i tuoi messaggeri
e dei fulmini i tuoi ministri.R.

Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature.
Ecco il mare spazioso e vasto:
là rettili e pesci senza numero,
animali piccoli e grandi.R.

Tutti da te aspettano
che tu dia loro cibo a tempo opportuno.
Tu lo provvedi, essi lo raccolgono;
apri la tua mano, si saziano di beni. R.

Nascondi il tuo volto: li assale il terrore;
togli loro il respiro: muoiono,
e ritornano nella loro polvere.
Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra. R.

SECONDA LETTURA Dalla lettera di san Paolo apostolo a Tito (Tt 2,11-14;3,4-7).

Figlio mio, è apparsa la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini e ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà, nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo.
Egli ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formare per sé un popolo puro che gli appartenga, pieno di zelo per le opere buone.
Ma quando apparvero la bontà di Dio, salvatore nostro,
e il suo amore per gli uomini,
egli ci ha salvati,
non per opere giuste da noi compiute,
ma per la sua misericordia,
con un’acqua che rigenera e rinnova nello Spirito Santo,
che Dio ha effuso su di noi in abbondanza
per mezzo di Gesù Cristo, salvatore nostro,
affinché, giustificati per la sua grazia,
diventassimo, nella speranza, eredi della vita eterna.

LA LETTURA DEI PADRI: per continuare a pregare

“Il battesimo di Gesù”.
Dai «Discorsi» di san Gregorio Nazianzeno, vescovo

Cristo nel Battesimo si fa luce, entriamo anche noi nel suo splendore; Cristo riceve il battesimo, inabissiamoci con lui per poter con lui salire alla gloria.
Giovanni dà il battesimo, Gesù si accosta a lui, forse per santificare colui dal quale viene battezzato nell’acqua, ma anche di certo per seppellire totalmente nelle acque il vecchio uomo. Santifica il Giordano prima di santificare noi e lo santifica per noi. E poiché era spirito e carne santifica nello Spirito e nell’acqua.
Il Battista non accetta la richiesta, ma Gesù insiste.
«Sono io che devo ricevere da te il battesimo» (Mt 3, 14), così dice la lucerna al sole, la voce alla Parola, l’amico allo Sposo, colui che è il più grande tra i nati di donna a colui che è il primogenito di ogni creatura, colui che nel ventre della madre sussultò di gioia a colui che, ancora nascosto nel grembo materno, ricevette la sua adorazione, colui che precorreva e che avrebbe ancora precorso, a colui che era già apparso e sarebbe nuovamente apparso a suo tempo.
«Io devo ricevere il battesimo da te» e, aggiungi pure, «in nome tuo». Sapeva infatti che avrebbe ricevuto il battesimo del martirio o che, come Pietro, sarebbe stato lavato non solo ai piedi.
Gesù sale dalle acque e porta con sé in alto tutto intero il cosmo. Vede scindersi e aprirsi i cieli, quei cieli che Adamo aveva chiuso per sé e per tutta la sua discendenza, quei cieli preclusi e sbarrati come il paradiso lo era per la spada fiammeggiante.
E lo Spirito testimonia la divinità del Cristo: si presenta simbolicamente sopra Colui che gli è del tutto uguale. Una voce proviene dalle profondità dei cieli, da quelle stesse profondità dalle quali proveniva Chi in quel momento riceveva la testimonianza.
Lo Spirito appare visibilmente come colomba e, in questo modo, onora anche il corpo divinizzato e quindi Dio. Non va dimenticato che molto tempo prima era stata pure una colomba quella che aveva annunziato la fine del diluvio.
Onoriamo dunque in questo giorno il battesimo di Cristo, e celebriamo come è giusto questa festa.
Purificatevi totalmente e progredite in questa purezza. Dio di nessuna cosa tanto si rallegra, come della conversione e della salvezza dell’uomo. Per l’uomo, infatti, sono state pronunziate tutte le parole divine e per lui sono stati compiuti i misteri della rivelazione.
Tutto è stato fatto perché voi diveniate come altrettanti soli cioè forza vitale per gli altri uomini. Siate luci perfette dinanzi a quella luce immensa. Sarete inondati del suo splendore soprannaturale. Giungerà a voi, limpidissima e diretta, la luce della Trinità, della quale finora non avete ricevuto che un solo raggio, proveniente dal Dio unico, attraverso Cristo Gesù nostro Signore, al quale vadano gloria e potenza nei secoli dei secoli. Amen.

Trascrizione dell’Omelia.

“In quel tempo tutto il popolo era in attesa”, era in attesa, stava aspettando qualche cosa, che aspettava? Aspettava il compimento delle promesse, un popolo che sta davanti all’acqua, del Giordano in questo caso, ascoltando la voce di Giovanni Battista che richiama alla conversione, conversione per loro significava tornare a casa, questa è la parola ebraica che dice conversione, dunque stavano aspettando, volendo tornare a casa, che finalmente un evento li potesse illuminare. E mentre stavano là domandandosi se non fosse proprio Giovanni Battista, Giovanni, che è l’Antico Testamento, lui rappresenta tutta la profezia dell’Antico Testamento, dice: “Io vi ho battezzato con acqua”, cioè: “Io vi ho fatto conoscere questo ritorno a casa attraverso l’acqua; ti ricordi Israele quell’acqua che aveva sommerso la terra al tempo di Noè? Alla fine di quel diluvio universale avendo scelto una famiglia perché ripopolasse la terra, Io ho mandato una colomba per dire che il tempo era concluso e che le promesse, come erano state fatte, erano state pure mantenute; quell’acqua che il tuo popolo Israele aveva attraversato liberandosi dall’Egitto, dal faraone che si era lasciato alle spalle e finalmente aveva potuto fare il suo cammino nel deserto per tornare alla Terra Promessa, cioè per convertirsi, per tornare a casa; quell’acqua che il tuo popolo aveva attraversato proprio al tempo dell’ingresso nella Terra Promessa, l’acqua del Giordano, si era aperto perché questo popolo potesse passare con l’Arca davanti e poter entrare finalmente nel possesso di una identità come era stato promesso”. Dunque questa gente non sta aspettando un evento qualsiasi, sta aspettando il compimento di qualcosa che è stato promesso. Significa che nessuno può entrare in questo mistero, in questa attesa, attesa che nel linguaggio cristiano si chiamerebbe speranza, nessuno può nutrire la speranza se non attende qualcosa di cui conosce la profezia, di cui conosce la promessa, dunque può entrare in questo mistero chi questa promessa se la ricorda perché l’ha ricevuta. Per questo noi abbiamo fatto quel rito all’inizio, facendo l’aspersione con l’acqua, perché tu ti ricordassi che un giorno fosti battezzato e che nel giorno del tuo Battesimo Dio ha fatto una promessa, che eri fatto di carne, che quella carne sarebbe morta, ma che tu saresti stato finalmente rivestito della santità di Dio, saresti stato rivestito di Cristo. Questo sta aspettando questa gente, non sa cosa veramente vedere davanti a sé, finché non arriva un uomo, un uomo riconoscibile, un uomo che lo puoi vedere, lo puoi toccare, lo puoi capire, puoi sapere più o meno da dove viene, chi è, che cosa dirà e quando quest’uomo si avvicina, finalmente accade un fatto, dice Luca: “Il cielo si aprì”, sai cosa vuol dire il cielo si aprì? Vuol dire che quello che era totalmente lontano ed incomprensibile, si è squarciato e finalmente questi hanno potuto vedere faccia a faccia il motivo per cui erano là e cosa stava accadendo. Si squarcia il cielo davanti a Stefano il protomartire, quando ormai avendo reso la sua vita per la testimonianza della resurrezione di Cristo, sotto le pietre di quelli che lo lapidavano, vede il Figlio dell’Uomo alla destra di Dio, questa stessa carne, questa stessa umanità del Verbo, ormai assunta fino al cielo avendo lavato i nostri peccati, avendoci aperto la porta della salvezza. Dunque il cielo che si apre, è la possibilità di vedere quello che ora, caro cristiano, non vedi. Che stai a guardare? Come andrà a finire la storia? Come usciremo da questo tempo difficile? Come finirà la tua vita? Che cosa c’è da aspettarsi? Ebbene su questi dubbi o se vuoi qualche volta pure sospetti, uno Spirito scende ed il cielo si apre, dice: “In forma corporea, come di colomba”, non perché lo Spirito sia una colomba, ma come di colomba perché questo popolo davanti all’acqua riveda la colomba di Noè ritornare a dire: “La promessa è compiuta, quello che era stato detto ecco accade, vuoi vedere dov’è la speranza? guarda il volto del tuo consacrato, guarda il volto di quest’uomo specchiati in lui, ha la tua stessa carne, ha il tuo stesso volto ma Costui è il Figlio di Dio, dice la voce dal cielo: “Tu sei il mio Figlio, l’amato, in te ho posto il mio compiacimento” e quel giorno, Dio quella voce non l’ha detta solo per quell’Uomo che stava là nell’acqua con Giovanni, il suo Figlio Gesù Cristo, quel giorno Dio l’ha detto a tutta l’umanità che si chiama col nome di Gesù Cristo, cioè a tutta la chiesa che ne sarebbe nata, cioè a tutta l’umanità redenta dal sangue del suo Figlio. Avrebbe detto: “Finalmente questo è l’uomo di cui mi compiaccio, questa è l’umanità che io ho scelto, anche se Adamo l’ha traviata, anche se il peccato l’ha divisa e sopraffatta, Io ancora scelgo l’umanità” e per te significa che anche se avessi peccato, anche se fossi stato lontano, anche se avessi rinnegato Dio, lui ti avrebbe scelto di nuovo, ti sceglie di nuovo, una colomba come lo Spirito verrà a convincere il tuo cuore che tutto questo è vero, che tutto questo accadrà, che tutto questo è per te. Allora cristiano, avvicinati volentieri al trono della grazia e della misericordia, ricevi anche tu questo Spirito che viene da Dio e possa tu sorprenderti conoscendo che nella carne del Figlio che tra poco mangerai, la sua divinità verrà ad abitare nella tua vita per restituirti quello che il peccato, la malattia e la morte ti hanno dato, la vecchiaia o le malefatte degli altri, o non so che altra cosa e per restituirti la speranza che ogni promessa che è stata fatta al tuo Battesimo, accadrà, si verificherà. Sia lodato Gesù Cristo.

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