VI° Domenica di Pasqua

Anno Liturgico A
29 Maggio 2011

Se mi amate, osserverete i miei comandamenti

LETTURE: Vangelo, Prima lettura e Seconda lettura

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 14,15-21)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi.
Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi.
Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».

PRIMA LETTURA – dagli Atti degli Apostoli (At 8,5-8.14-17)

Filippo, sceso in una città della Samaria, cominciò a predicare loro il Cristo. E le folle prestavano ascolto unanimi alle parole di Filippo sentendolo parlare e vedendo i miracoli che egli compiva. Da molti indemoniati uscivano spiriti immondi, emettendo alte grida e molti paralitici e storpi furono risanati. E vi fu grande gioia in quella città.

Frattanto gli apostoli, a Gerusalemme, seppero che la Samaria aveva accolto la parola di Dio e vi inviarono Pietro e Giovanni. Essi discesero e pregarono per loro perché ricevessero lo Spirito Santo; non era infatti ancora sceso sopra nessuno di loro, ma erano stati soltanto battezzati nel nome del Signore Gesù. Allora imponevano loro le mani e quelli ricevevano lo Spirito Santo.

SECONDA LETTURA – dalla Prima Lettera di San Pietro Apostolo (1Pt 3,15-18)

Carissimi, adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi. Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e rispetto,con una retta coscienza, perché nel momento stesso in cui si parla male di voi rimangano svergognati quelli che malignano sulla vostra buona condotta in Cristo. E’ meglio infatti, se così vuole Dio, soffrire operando il bene che facendo il male. La risurrezione e la discesa agli inferi. Anche Cristo è morto una volta per sempre per i peccati, giusto per gli ingiusti, per ricondurvi a Dio; messo a morte nella carne, ma reso vivo nello spirito.

Trascrizione dell’Omelia

Se mi amate,osserverete i miei comandamenti.  [Gv.14,15]

Ma come si ama Gesù? Cosa vuol dire mettere in pratica i Suoi comandamenti?

Amare Gesù significa conoscere il mistero che Egli è venuto a dischiudere, conoscere il progetto di Dio che Egli è venuto a inagurare.

Nonostante che, nel cuore dell’uomo ha albergato qualcosa che sapesse di Dio, nonostante ci fosse stato un desiderio, fondato sulla Sacra Scrittura che aprisse a una attesa autentica di Dio, nessuno sapeva e poteva sapere come Dio avrebbe incontrato la storia, tanto che, Gesù non è stato riconosciuto.

Amare, dunque, Gesù è rispondere a un desiderio di Dio, che già alberga dentro di te e che i sacramenti della iniziazione cristiana hanno preparato ad attendere. Dicendo.. se mi amate.. Gesù lega la parolacomandamenti a se stesso, dunque questi, essendo legati a un linguaggio di amore, non possono essere una realtà pesante e difficile da portare.

…Io pregherò il Padre ed Egli vi darà un altro Consolatore perchè rimanga con voi per sempre…

Gesù sta dicendo : Io non vi lascio una serie di esempi o regole da mettere in pratica, Io non vi lascio solo la mia carne perchè siate uguali a me, vi lascio la mia carne, vivificata dallo Spirito, passata attraverso la morte e glorificata nella risurrezione.

Vi lascio quello che ho, quello che mi lega al Padre dall’ eternità, vi lascio una persona, lo Spirito, la terza Persona della Santa Trinità, l’amore fra me e il Padre, immagine del quale voi portate la somiglianza, e che io potevo scorgere anche in mezzo a una realtà di peccato.

Vi lascio il mio stesso Spirito affinchè abbiate le mie stesse facoltà, Dio in voi, la capacità di raggiungere il pensiero di Dio in ogni momento e con questo pensiero dell’Altissimo poter mediare le vostre relazioni. Essere come Dio con il tuo nemico, pronto ad accogliere e perdonare a braccia aperte, come colui che sostiene i poveri, rialza gli umili e mette nelle condizioni l’altro uomo di vivere dignitosamente.

La logica dell’Amore e della tenerezza di Dio fa si che Gesù nell’ultima cena dica : non vi lascerò orfani, ritornerò da voi… porterò a compimento l’attesa che ho seminato dentro di voi e la raccoglierò a tempo opportuno, nel frattempo, vi lascio ciò che mi rappresenta, lo Spirito che Io e il Padre condividiamo,  amandoci e conoscendoci, unacaparra per poter sperimentare lo stesso Amore nella vostra richiesta di perdono, la stessa tenerezza nella solitudine, causata dal dolore e dalla chiusura di cuore dei vostri nemici…non vi lascio orfani, senza dignità, senza criteri per interpretare le cose della vita, ma accompagnati e aiutati a crescere.

Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perchè Io vivo e voi vivrete… Se sarete capaci di portare dentro di voi l’Attesa, la Speranza come un pegno, allora giungerete alla esperienza di Dio.

Il demonio punta sempre il dito contro le tue buone intenzioni e nelle incapacità di relazioni di amore con gli altri, ti inganna facendoti credere che Dio non possa albergare dentro di te, e nega in te la speranza che Egli possa invece manifestarsi, così che tu giunga a una esperienza autentica di Lui.

Ebbene ti dirò qualcosa che invece ti libererà da questo peso : non ti è chiesto di condividere l’Amore, fino a che tu non ne conosci la forza e la grandezza, però mentre tu ti sforzi di conoscere la relazione tra il Padre e il Figlio, alberga dentro di te una Speranza che non delude, dice la Scrittura

[ Sal.25,3- Fil.1,20],  sarà questa stessa a metterti in relazione con gli altri, quando non riesci nella Carità.

…senza di me non potete fare.. nulla dice Gesù, senza questa speranza, caparra del pensiero di Dio, non potete fare nulla da soli. Chi accoglie i miei comandamentie li osserva, questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui..

Guardavo il Padre mio e imparavo, guardavo e comprendevo, loguardavo e traevo coraggio dalla Sua grandezza, dalla Sua eternità e immensità.

Mi amerai se ti metterai a osservare questa logica, mi amerai se ti metterai a conoscere questo segreto che è nel Pensiero di Dio, lo scoprirai nella creazione, nella relazione, nell’attesa piena di speranza, sarà costruito in te un ”edificio nuovo” [Ef,2,21], una nuova identità, mediante la quale, la fede diventerà il linguaggio per incontrare l’uomo in tutte le circostanze della storia.

Questi ultimi giorni prima della Pentecoste ci aiutino a nutrire questa attesa, a desiderare e sperare questa conoscenza.

Voi sapete che Dio va in cerca di coloro che lo cercano, allora completerà l’opera sua in ciascuno di voi. [Is.55,6-Sal.119,2-10-Gv 7,37]

Sia lodato Gesù Cristo

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