XXX Domenica T.O.

Anno Liturgico A
29 Ottobre 2023

Amerai il Signore tuo Dio, e il tuo prossimo come te stesso.(Messa del mattino e della sera)

 

MESSA DEL GIORNO – LETTURE: Vangelo, Prima lettura e Seconda lettura

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 22,34-40)

In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducèi, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?». Gli rispose: «”Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».

PRIMA LETTURADal libro dell’Èsodo(Es 22,20-26)

Così dice il Signore:
«Non molesterai il forestiero né lo opprimerai, perché voi siete stati forestieri in terra d’Egitto.
Non maltratterai la vedova o l’orfano. Se tu lo maltratti, quando invocherà da me l’aiuto, io darò ascolto al suo grido, la mia ira si accenderà e vi farò morire di spada: le vostre mogli saranno vedove e i vostri figli orfani.
Se tu presti denaro a qualcuno del mio popolo, all’indigente che sta con te, non ti comporterai con lui da usuraio: voi non dovete imporgli alcun interesse.
Se prendi in pegno il mantello del tuo prossimo, glielo renderai prima del tramonto del sole, perché è la sua sola coperta, è il mantello per la sua pelle; come potrebbe coprirsi dormendo? Altrimenti, quando griderà verso di me, io l’ascolterò, perché io sono pietoso».

Sal 17 (18) .
Ti amo, Signore, mia forza. R..

Ti amo, Signore, mia forza,
Signore, mia roccia,
mia fortezza, mio liberatore. R

Mio Dio, mia rupe, in cui mi rifugio;
mio scudo, mia potente salvezza e mio baluardo.
Invoco il Signore, degno di lode,
e sarò salvato dai miei nemici. R.

Viva il Signore e benedetta la mia roccia,
sia esaltato il Dio della mia salvezza.
Egli concede al suo re grandi vittorie,
si mostra fedele al suo consacrato. strong>R.

SECONDA LETTURA Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési(1Ts 1,5c-10) .

Fratelli, ben sapete come ci siamo comportati in mezzo a voi per il vostro bene.
E voi avete seguito il nostro esempio e quello del Signore, avendo accolto la Parola in mezzo a grandi prove, con la gioia dello Spirito Santo, così da diventare modello per tutti i credenti della Macedònia e dell’Acàia.
Infatti per mezzo vostro la parola del Signore risuona non soltanto in Macedònia e in Acàia, ma la vostra fede in Dio si è diffusa dappertutto, tanto che non abbiamo bisogno di parlarne.
Sono essi infatti a raccontare come noi siamo venuti in mezzo a voi e come vi siete convertiti dagli idoli a Dio, per servire il Dio vivo e vero e attendere dai cieli il suo Figlio, che egli ha risuscitato dai morti, Gesù, il quale ci libera dall’ira che viene.

Parola di Dio

LA LETTURA DEI PADRI: per continuare a pregare

“Dio ordina il mondo con armonia e concordia e fa del bene a tutti”.
Dalla «Lettera ai Corinzi» di san Clemente I, papa

Fissiamo lo sguardo sul padre e creatore di tutto il mondo e immedesimiamoci intimamente con i suoi magnifici e incomparabili doni di pace e con i suoi benefici. Contempliamolo nella nostra mente e scrutiamo con gli occhi dell’anima il suo amore così longanime. Consideriamo quanto si dimostri benigno verso ogni sua creatura.
I cieli, che si muovono sotto il suo governo, gli sono sottomessi in pace; il giorno e la notte compiono il corso fissato da lui senza reciproco impedimento. Il sole, la luce e il coro degli astri percorrono le orbite prestabilite secondo la sua disposizione senza deviare dal loro corso, e in bell’armonia. La terra, feconda secondo il suo volere, produce a suo tempo cibo abbondante per gli uomini, le bestie e tutti gli esseri animati che vivono su di essa, senza discordanza e mutamento alcuno per rapporto a quanto egli ha stabilito. Gli stessi ordinamenti regolano gli abissi impenetrabili e le profondità della terra. Per suo ordine il mare immenso e sconfinato si raccolse nei suoi bacini e non oltrepassa i confini che gli furono imposti, ma si comporta così come Dio ha ordinato. Ha detto infatti: «Fin qui giungerai e non oltre e qui si infrangerà l’orgoglio delle tue onde» (Gb 38, 11). L’oceano invalicabile per gli uomini e i mondi che si trovano al di là di esso sono retti dalle medesime disposizioni del Signore.
Le stagioni di primavera, d’estate, d’autunno e d’inverno si succedono regolarmente le une alle altre. Le masse dei venti adempiono il loro compito senza ritardi e nel tempo assegnato. Anche le sorgenti perenni, create per il nostro godimento e la nostra salute, offrono le loro acque ininterrottamente per sostentare la vita degli uomini. Persino gli animali più piccoli si stringono insieme nella pace e nella concordia. Tutto questo il grande creatore e signore di ogni cosa ha comandato che si facesse in pace e concordia, sempre largo di benefici verso tutti, ma con maggiore abbondanza verso di noi che ricorriamo alla sua misericordia per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. A lui la gloria e l’onore nei secoli dei secoli. Amen.

Trascrizione dell’Omelia.

Dice Gesù: “Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti” ed io aggiungo oggi: “Da questi comandamenti dipende la vita, fuori di questi comandamenti c’è la morte”, avete ascoltato la Prima Lettura? Avete ascoltato attentamente? È tratta dal Libro dell’Esodo, uno dei Libri della Torah, che dice: “Non molesterai il forestiero né l’opprimerai .. se prendi in pegno il mantello del prossimo glielo renderai prima del tramonto del sole, altrimenti quando griderà verso di me io lo ascolterò perché sono pietoso”, ce l’hai ben presente questa immagine? È Dio che parla e dice come stanno le cose, invitando il cuore di tutti ad essere generosi, senza ideologie, senza partiti, senza squadre di calcio o non so. Stamattina, guardando un po’ le cose che forse anche voi guardate, non lo so spero di si, sono incappato anche in un comunicato ufficiale, un comunicato importante di un ufficiale dell’esercito israeliano, che mette in guardia la popolazione di Gaza di andarsene verso il sud perché stanno per fare un’operazione importante, questo tu non lo so se lo capisci, se lo sai, ma è abbastanza grave, adesso non prendendo le parti di nessuno ve l’assicuro, magari mi faccio tagliare la testa qua, queste sono cose importanti, e lui ha ribadito con fermezza gelida: “Guardate che questo non è un avviso qualsiasi, questo è un consiglio urgente da mettere in pratica, la finestra sta per chiudersi” e forse lo faranno e forse no, non lo so, è un dramma già adesso, quello che faranno sarà un dramma ugualmente, però tu guarda la perentorietà di questo annuncio come ti scuote l’anima, perché tu capisci, come è successo anche a loro, al tempo del nazismo, quando gli è stato detto: “In quaranta minuti dovete preparare tutto e andarvene dalle vostre case” è un dramma, è sempre un dramma, a noi non ci tocca mai perché noi facciamo altro, ma insomma è un dramma, è un dramma! Ma se Dio parla e dice: “Guardati bene dal fare questo, guardati dal non accogliere lo straniero, guardati da ..”, tu che dici? Hai ancora delle opinioni da opporre? Hai ancora delle economie da salvare? Perdonatemi, io non sono qua per fare politica, Dio ce ne scampi, vorrei solo che alla luce delle cose che accadono e che ci mettono comunque in grande preoccupazione a tutti, comunque vadano, risuona una parola che è autorevole e dolce insieme. A chi sta provocando Gesù per dirgli: “Ma allora dicci, qual è la verità sulle cose, dicci veramente come dobbiamo regolarci di fronte ad una Legge che appare troppo dura”, aveva appena risposto ai sadducei, li aveva messi a tacere perché erano andati là spocchiosamente a dirgli: “Ma se c’è una donna che sposa un uomo e quello muore, sposa il fratello e muore pure quello, secondo la Legge, ne sposa sette e poi alla fine muoiono tutti, dove va la donna? Di chi è moglie dopo?”, no? Ma guardate che queste domande ce l’abbiamo pure noi dentro, davanti a Dio, senza avere nessuna sapienza. Stavolta vanno da lui e un dottore della Legge si mette davanti a lui per dirgli: “Qual è il comandamento più importante nella Torah?” e lui glielo dice, ma immaginati che non glielo dica da una cattedra, che glielo lo dica guardandolo, capisci cosa vuol dire se Gesù dice una cosa e ti guarda mentre lo dice, con autorevolezza ma con estrema dolcezza, io non penso di esserne capace, ma dice guardandolo, come se dicesse: “Tu amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutto quello che sei e che hai, lo capisci?”, non glielo chiede Gesù ma il suo sguardo è interrogativo, questa autorevolezza ti giunge come salvezza e speranza o ti mette in difficoltà? Allora guarda, se tu non riuscissi a capire cosa vuol dire amare un Dio che non vedi, pensare a Lui sempre, visto che tu hai tante cose da pensare, se ti fosse così arduo mantenere questa relazione con lui, dice: “Guarda, c’è una legge che puoi praticare, tutti potete praticare” tutti la possiamo praticare ed in questo amici, l’ho detto all’inizio della Messa, lo confesso, siamo tutti mancanti, io per primo e voi appresso, tutti mancanti! Quella legge pratica che tradurrebbe l’amore di Dio in un modo credibile e possibile, quella legge che dice: “Amerai il tuo prossimo come te stesso, perché da questo dipende tutta la Legge e i profeti”, cioè la vita. Ora, io lo so che tu nel cuore dici: “Questo è impossibile” ed è vero, sai perché è impossibile? Non perché veramente amare il prossimo non sia alla nostra portata, se non fosse alla nostra portata Gesù sarebbe stato il figlio di un dio cinico che ci avrebbe imposto cose che ci sono impossibili, è così che pensate? Ma l’errore non è certamente nella Legge di Dio, l’errore è nato quando tu deliberatamente hai cambiato il senso all’amore ed hai stabilito che l’amore è un sentimento per cui uno si può sposare oggi e lasciare domani, hai stabilito che l’amore è una cosa che passa, che va bene per le canzoni, che però in effetti non ha un’incidenza autentica nella vita, anche quando hai pensato di mandare i fiorellini a Dio e alla Madre di Gesù, senza però considerare le divisioni che hai dentro, beh non è quello l’amore, non è quello l’amore! Se vuoi riportarti oggi una parola quando vai a casa, sappi che non è quello l’amore, se fosse quello l’amore noi salveremmo le fazioni in lotta con le canzoncine, con Sanremo non so, quello non è l’amore, quella è una stupida interpretazione della grande capacità dell’uomo di provare sentimenti e di esplicitare qualcosa che riguarda la fonte più bella che porta dentro, cioè il desiderio, che ha come oggetto il bene, non altro. Dunque non può essere questo l’amore, allora cosa sarà l’amore? Sarà quell’atteggiamento, impastato di fede, che ha una madre quando porta il proprio figlio fino alla maturità, anche se questo figlio avesse dei difetti, delle difficoltà fisiche o qualche altro genere di problemi, guardando in lui sempre la possibilità di redenzione, la capacità in qualche modo di determinarsi da solo e vivere, relazionarsi e diventare adulto, insomma l’amore è quello che perdona i peccati, che copre ogni iniquità, che ha la possibilità, come dice Paolo: “di sperare contro ogni speranza”, se il tuo amore è così chiedi perdono a Dio per non averlo usato nei confronti del tuo prossimo, se il tuo amore è ancora un sentimento da quattro soldi, da canzoncine, chiedi perdono non solo a Dio ma anche agli uomini, perché sei cristiano e li hai ingannati con sentimenti di bassa lega che oggi nella chiesa non possono abitare più. Noi siamo chiamati a testimoniare, un tempo i martiri testimoniarono col sangue, tu con quale aspetto della tua vita pensi che potrai rendere gloria a Dio? Beh cercalo, attendi con fermezza, costanza e grande speranza e molta umiltà e lo Spirito Santo, che ha scritto tutte queste leggi non sulla pietra ma sul tuo cuore, Lui ti aiuterà a farle diventare vita, riconciliazione, incontro, accoglienza, anche se il partito a cui fai riferimento è contrario alle cose che dici, qualunque cosa dici, tanto sono tutti contrari di tutti, solo in Cristo noi siamo una sola cosa in Dio Padre. Sia lodato Gesù Cristo.

Messa della sera

Trascrizione dell’Omelia.

Poi spiegheremo anche meglio ma così, tanto per capirci, se hai ascoltato bene tutte le parole di questo brano del Vangelo di Matteo, se uno ti domandasse: “Ma allora come si fa a mettere in pratica questo comandamento?”, tu che risponderesti? Io credo che risponderesti con qualche massima di buon senso dell’esperienza che hai, la prima cosa che ti viene in mente è che è difficile e se è difficile neghi la misericordia di Dio, perché se Dio ci ha comandato qualcosa che è difficile, allora non può essere il Dio di Gesù Cristo. Sta attento, perché se pensi che Dio fa questo forse stai adorando un altro dio. E poi non so, poi altre ragioni che ti vengono in mente, per esempio l’oggettiva condizione del tuo prossimo che spesso e volentieri ti è proprio lontano, insomma non lo sopporti, diciamolo chiaramente, come si fa a perdonare, ad amare addirittura? Poi invece dice questo brano: “Amerai il tuo prossimo come te stesso” e dice Gesù: “Da questi comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti” dunque se tu fossi un po’ sveglio diresti: “Se io voglio capire come si fa a mettere in pratica questi comandamenti, cercherò nella Legge e nei Profeti”, cioè nella Scrittura e lo sapresti. E lo sapresti perché solo con la sapienza questi comandamenti si possono mettere in pratica e la sapienza non te la puoi inventare, amico mio, la sapienza dei comandamenti è la sapienza della Scrittura perché da là vengono e Gesù dentro quella sapienza si muove. Anzi, quella sapienza che sembrava tanto alta è venuta a ridurla alla possibilità delle nostre coscienze di comprenderla e di metterla in pratica. Come si farebbe allora? Questo è più chiaro forse ma non risolve il problema, come si fa ad amare Dio come si fa ad amare il prossimo. Tanto lo hai capito no? Se dici di amare Dio e non ami il prossimo, dirà Giacomo: “Se dici di amare Dio che non vedi e non ami il prossimo che vedi ..” mi sa che qualche cosa non funziona. Bene, allora io direi che potremmo fissare l’attenzione su questo comandamento strano, potrebbe dire un genitore alla figlia che vuole sposarsi, prima si faceva eh, ma oggi: “Tu devi sposare quello perché devi amare quello”, beh “devi sposarlo” si poteva dire e qualcuno purtroppo ci cascava pure, ma “devi amarlo” a chi lo diresti? A nessuno. Perché? Perché per te amare ha assunto un significato diciamo lontano da quello della sapienza, perché se fosse quella cosa lì amare, allora Gesù non ricorderebbe questo e Dio non direbbe: “Amerai il prossimo tuo”. No, tu hai pensato che l’amore fosse qualcosa di sentimentale, di emozionale, emotivo, allora come si fa a sentire tanta emotività verso tua cognata che te ne ha fatte di tutti i colori? Non è possibile, chiaro è oggettivamente impossibile per te. Allora Dio, come abbiamo detto, ci comanderebbe qualcosa di impossibile e sarebbe un dio cinico e saremmo tenuti tutti a non seguirlo, oppure c’è una sapienza in questo amore. Forse chi ha le chiavi di questa sapienza semplice, è quella madre che ama il figlio anche se non è proprio sano, che ama il figlio anche se non è proprio buono, anche se non è proprio intelligente, anche se non si comporta in modo urbano, anche se va in galera, anche se uccide sua madre continuerà ad amarlo. Ora dimmi, puoi usare il metro dei sentimenti per misurare questo amore di una madre che ama suo figlio anche se fa delle cose terribili? Chiaro che non può essere quell’amore là, deve essere un altro amore, non può essere l’amore dei sentimenti, d’altronde caro amico contemporaneo, dei nostri tempi, ma dai ma che non l’hai visto che cos’è l’amore dei sentimenti? Ci vai a sposarti per sentirti dire una bella mattina dal tuo partner, appena sveglio: “Non ti amo più, quindi è finito tutto, ognuno a casa sua”, quello è l’amore? No, evidentemente non può essere così. Tu il tuo corpo lo ami sempre, se è bello o brutto, se è malato o è sano, non te ne fai un problema, anzi, quando fai più fatica ad amarlo ci metti più energia. Bene e allora è un altro mondo, un altro mondo. Sai perché è così importante? Non per sapere se siamo buoni cristiani o no, è importante perché questa è la chiave di lettura di questo tempo così paradossale, perché sai tu queste Letture le leggi in un altro momento, in un altro luogo e magari te le fai tornare come ti pare, oggi non puoi. Oggi non puoi, se non capisci che cos’è questo amore, che peraltro sarebbe pure un comandamento della Torah, se non capisci che cos’è questo amore, allora devi declinare la parola vendetta e quella mi pare che sono capaci tutti a farla. E guarda, lo fanno le nazioni, i popoli che si stanno combattendo in modo aspro, assurdo, nessuno dei due ha ragione, non raccontate storie, nessuno ha ragione! Quando il male viene perpetrato in maniera così orrenda, uno non può aver ragione, anche se è uno che soffre, chiaro? E se proprio non volessimo entrare dentro una diatriba di sapore prettamente politico, potremmo dire: “Il nostro Signore, quello che noi crediamo e al quale affidiamo tutta la nostra vita, Lui ha sofferto in silenzio, avrebbe potuto rifarsi di chi lo stava uccidendo”, così, tanto per dire. Diceva quella parola della Legge: “Non molesterai il forestiero, non lo opprimerai, perché pure tu sei stato forestiero in terra d’Egitto, non maltratterai la vedova, l’orfano, perché poi quando questi pregheranno Io li ascolterò e se tu non gli hai fatto del bene Io chiederò conto a te”, ti ricordi? Proprio Gesù alla fine del Vangelo di Matteo, quando ormai tutto si sta per compiere per la sua vita, dirà: “Un giorno, Colui che ha pensato tutta questa economia verrà e prenderà le pecore e le metterà da una parte e i capri dall’altra” cioè prenderà quegli animali del gregge che seguono un pastore, le pecore, e le metterà da una parte; e quelli che non lo seguono, le capre che vanno dove gli pare sui monti e che non hanno pastore, le metterà dall’altra. E dirà a questi: “Venite benedetti dal Padre mio, perché avevo fame e mi avete dato da mangiare, avevo sete, ero nudo, ero in carcere, ero ..” e quelli diranno: “Ma mica ce ne siamo accorti di fare il bene” segno che questo comandamento o viene dalla tua vita e dal tuo cuore o non può essere una legge, “Non ce ne siamo accorti”, “Bene lo dico io, quando lo avete fatto al prossimo, lo avete fatto a me. Non lo sapevate? Adesso lo sapete”. Dall’altra pare dirà: “Maledetti voi, perché io ero così, così, così e voi non mi avete né visitato, né vestito, né sfamato, nulla!” e loro anche diranno: “Ma ragionevolmente noi non avremmo mai fatto così, noi anzi ..”, “Beh, se non l’avete fatto a chi avevate vicino non potevate sperare di farlo a Dio che non vedete”. Non è una condanna questa amici miei, oggi non può essere una condanna, perché noi oggi vediamo i risultati di logiche sbagliate che fondano su principi altrettanto sbagliati, che poi questi principi siano ragioni di stato o altro, poco importa, se uccidono, se fanno il male, se non hanno la capacità di ricucire le fratture e di pensare un tempo migliore e di fornire agli uomini una via d’uscita che sia onorevole, solo una via per scappare, questo non può avvicinarsi al nostro credo, alla nostra speranza. Rifletti bene, guarda non sentirti oppresso, l’ho detto all’inizio, io sono peccatore prima di te, perciò a me verrà chiesto molto più che a te, in questo siamo tutti mancanti, ma abbiamo uno Spirito che ci dà la possibilità sempre di emendarci, di costruire strutture di riconciliazione, non case eh, strutture dell’anima, di riconciliazione, di incontro, di benedizione, di perdono, ognuno si studi di trovare quella alla quale è chiamato. E se farà il bene lui a qualcuno e se comincerà ad amare in questo modo autentico qualcuno, il mondo potrà ancora vivere. Sia lodato Gesù Cristo.

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