In verità, in verità vi dico: Io Sono la porta delle pecore
LETTURE: Vangelo, Prima lettura e Seconda lettura
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 10,1-10)
«In verità, in verità vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore per la porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra per la porta, è il pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore una per una e le conduce fuori.E quando ha condotto fuori tutte le sue pecore, cammina innanzi a loro, e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». Questa similitudine disse loro Gesù; ma essi non capirono che cosa significava ciò che diceva loro.
Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza.
PRIMA LETTURA – dagli Atti degli Apostoli (At 2,14a.36-41)
Allora Pietro, levatosi in piedi con gli altri Undici, parlò a voce alta così: «Uomini di Giudea, e voi tutti che vi trovate a Gerusalemme, vi sia ben noto questo e fate attenzione alle mie parole: Sappia dunque con certezza tutta la casa di Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso!». All’udir tutto questo si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?». E Pietro disse: «Pentitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per la remissione dei vostri peccati; dopo riceverete il dono dello Spirito Santo. Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro». Con molte altre parole li scongiurava e li esortava: «Salvatevi da questa generazione perversa». Allora coloro che accolsero la sua parola furono battezzati e quel giorno si unirono a loro circa tremila persone.
SECONDA LETTURA – dalla Prima Lettera di San Pietro Apostolo (1Pt 2,20b-25)
Carissimi, se, facendo il bene sopporterete con pazienza la sofferenza, ciò sarà gradito davanti a Dio. A questo infatti siete stati chiamati, poichè anche Cristo patì per voi, lasciandovi un esempio, perché ne seguiate le orme: egli non commise peccato e non si trovò inganno sulla sua bocca, oltraggiato non rispondeva con oltraggi, e soffrendo non minacciava vendetta, ma rimetteva la sua causa a colui che giudica con giustizia. Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, perché, non vivendo più per il peccato, vivessimo per la giustizia; dalle sue piaghe siete stati guariti. Eravate erranti come pecore, ma ora siete tornati al pastore e guardiano delle vostre anime.
Trascrizione dell’Omelia
Allora Gesù disse loro di nuovo: <<In verità, in verità vi dico : Io Sono la porta delle pecore….>>.
Io sono la Via per farti uscire da un Egitto di sopraffazione, di peccato e di oppressione. Io sono colui che ti viene a cercare mentre fabbrichi mattoni per l’Egitto [ Es.1 – 5 ];
Sono Colui capace di far albergare dentro di te un pensiero nuovo, una lente d’ingrandimento sulla storia affinchè non sia più una realtà incomprensibile, ma facendo memoria costantemente dei miei insegnamenti, sia una realtà dai significati aperti.
Quindi, non sarò più colui che ”fa bene” alla tua dimensione emotiva e sentimentale:”un fazzoletto bagnato da mettere al naso per non sentire il cattivo odore dei fatti negativi dell’esistenza” poichè, la fede in me, non può essere e non è, semplicemente un fatto consolatorio. …Chi invece entra per la porta è il pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce : egli chiama le sue pecore una per una e le conduce fuori…
Coloro che hanno fatto esperienza di esodo dalla schiavitù del peccato e dall’oppressione che deriva dal peccato, questi, riconoscono la voce del Pastore, perchè li ha salvati, li ha raggiunti, individualmente, come quando questo Pastore avendo cento pecore e perdendone una lascia le novantanove nel deserto e va dietro a quella perduta, finchè non la ritrova. Ritrovatala se la smette in spalla tutto contento…..[ Lc.15,4].
Egli ha la capacità di ascoltare l’istanza di ciascuno di noi e questo perchè tu sei fatto a Immagine e Somiglianza di Dio, Gesù ha qualcosa che ti riguarda personalmente e se tu non riesci a vedere questo, Lui sì, riesce a vederlo, se tu non riesci a scorgere questaImmagine a causa di un cumolo di peccati, paure e solitudini che ti fanno dimenticare chi sei, cioè figlio di Dio, Egli ha la capacità di sfoltire questa realtà e di raggiungere questa Immagine che porti dentro.
Egli vede sempre quello che il Padre ha dentro di te, perchè gli appartiene. Questa comune realtà tra pecore e pastore fa si che, quando Gesù viene per incontrarci, anche se fossimo lontani mille miglia, qualcosa dentro di noi si muoverebbe verso di Lui, un pò come ai due discepoli in cammino verso il villaggio di Emmaus che soprafatti dalla tristezza, quando Gesù si accosta e cammina con loro discorrendo e spiegando in tutte le Scritture ciò che si riferiva a Lui…comincia ad ardere loro il cuore nel petto [Lc.24,13].
La vita non è più per loro e per noi: come pula che il vento disperde,ma è situata dentro un progetto di salvezza, nel quale siamo chiamati dalla morte, dal peccato, a percorrere un itinerario per ”tornare a casa”……In verità in verità vi dico : chi non entra nel recinto delle pecore per la porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante….Io Sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di Me sono ladri e briganti…il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere…
Tutti quelli che sono venuti prima di me sono ladri e impostori, secondo questo insegnamento di Gesù i ladri e i briganti sono coloro che vorrebbero portarti via dalla tua realtà distraendoti, creandoti ‘un’altra cosa’ : ”chiodo schiaccia chiodo”.
Sono le mentalità di questo secolo che vengono a visitarti per interpretare senza la sapienza di Dio, il tuo bisogno, vengono per accusarti, come fanno i peccati, ritenerti indegno dell’Amore di Dio a causa delle tue colpe, delle tue storie spezzate, dando giudizi inadeguati, incapaci di dare libertà : giudizi di briganti e impostori!
Riconosci Colui che ti libera, e libera sempre nella Verità, perchè non ti accusa, e senza giudicarti rimette in piedi il desiderio della tua identità di camminare davanti a Dio.
Bellissima l’immagine in cui Gesù dice: Io Sono la porta delle pecore, Io vado avanti a loro e loro avanti a me e io le conduco, cioè tutti quelli che ho riconosciuto sanno già che c’è una via, io cammino con loro e in mezzo a loro per raggiungere insieme la pienezza anche per coloro che non conoscono Gesù Cristo.
Queste pecore sono coloro che hanno gridato al Signore ed Egli ha dato ascolto al loro grido [Sal. 40], Egli è colui che, nella valle oscura, è stato per loro un bastone e un vincastro su cui appoggiarsi [Sal.23], una bussola per orientarsi. …Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici…: davanti ai baratri della nostra vita ci hai nutrito quando neanche le carrube dei porci c’erano da mangiare [Lc.15,11], ci hai nutrito con i significati, gli insegnamenti, la Grazia e il tuo stesso amore, ed è per questo che Ti siamo grati, ed è per questo che arde il nostro cuore, che camminiamo fiduciosi sapendo di non essere soli e di essere sempre perdonati ogni volta che dal profondo gridiamo a Te [Sal.130].
Questa è la via di uscita dalla morte, che dà alla nostra libertà un colore e sapore nuovo, sperimentabile. Tutte le volte che la Chiesa ti invita e ti accoglie alla realtà sacramentale non ti sentirai più allontanato e messo da parte giacchè è la voce stessa del tuo Pastore che ti chiama e ti invita, cosi che tu possa ricominciare a sperare e rendere con tutta la Chiesa grazie a Lui.
Sia lodato Gesù Cristo