Maria Santissima Madre di Dio.

01 Gennaio 2025

I pastori trovarono Maria e Giuseppe e il bambino. Dopo otto giorni gli fu messo nome Gesù.

 

MESSA DEL GIORNO – LETTURE: Vangelo, Prima lettura e Seconda lettura

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 2,16-21)

In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.

Parola di Dio.

PRIMA LETTURADal libro dei Numeri (Nm 6,22-27)

Il Signore parlò a Mosè e disse: «Parla ad Aronne e ai suoi figli dicendo: “Così benedirete gli Israeliti: direte loro:
Ti benedica il Signore
e ti custodisca.
Il Signore faccia risplendere per te il suo volto
e ti faccia grazia.
Il Signore rivolga a te il suo volto
e ti conceda pace”.
Così porranno il mio nome sugli Israeliti e io li benedirò».

Parola di Dio.

Dal Salmo 66 (67) .
Beato chi abita nella tua casa, Signore. R..

Dio abbia pietà di noi e ci benedica,
su di noi faccia splendere il suo volto;
perché si conosca sulla terra la tua via,
la tua salvezza fra tutte le genti. R

Gioiscano le nazioni e si rallegrino,
perché tu giudichi i popoli con rettitudine,
governi le nazioni sulla terra. R.

Ti lodino i popoli, o Dio,
ti lodino i popoli tutti.
Ci benedica Dio e lo temano
tutti i confini della terra. R.

SECONDA LETTURA Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati (Gal 4,4-7)

Fratelli, quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l’adozione a figli.
E che voi siete figli lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, il quale grida: «Abbà! Padre!».
Quindi non sei più schiavo, ma figlio e, se figlio, sei anche erede per grazia di Dio.

LA LETTURA DEI PADRI: per continuare a pregare

“Il Verbo ha assunto da Maria la natura umana”.
Dalle «Lettere» di sant’Atanasio, vescovo

Il Verbo di Dio, come dice l’Apostolo, «della stirpe di Abramo si prende cura. Perciò doveva rendersi in tutto simile ai fratelli» (Eb 2, 16. 17) e prendere un corpo simile al nostro. Per questo Maria ebbe la sua esistenza nel mondo, perché da lei Cristo prendesse questo corpo e lo offrisse, in quanto suo, per noi.
Perciò la Scrittura quando parla della nascita del Cristo dice: «Lo avvolse in fasce» (Lc 2, 7). Per questo fu detto beato il seno da cui prese il latte. Quando la madre diede alla luce il Salvatore, egli fu offerto in sacrificio. Gabriele aveva dato l’annunzio a Maria con cautela e delicatezza. Però non le disse semplicemente «colui che nascerà in te», perché non si pensasse a un corpo estraneo a lei, ma: «da te» (cfr. Lc 1, 35), perché si sapesse che colui che ella dava al mondo aveva origine proprio da lei. Il Verbo, assunto in sé ciò che era nostro, lo offrì in sacrificio e lo distrusse con la morte. Poi rivestì noi della sua condizione, secondo quanto dice l’Apostolo: «Bisogna che questo corpo corruttibile si vesta di incorruttibilità e che questo corpo mortale si vesta di immortalità» (cfr. 1 Cor 15, 53).
Tuttavia ciò non è certo un mito, come alcuni vanno dicendo. Lungi da noi un tale pensiero. Il nostro Salvatore fu veramente uomo e da ciò venne la salvezza di tutta l’umanità. In nessuna maniera la nostra salvezza si può dire fittizia. Egli salvò tutto l’uomo, corpo e anima. La salvezza si è realizzata nello stesso Verbo. Veramente umana era la natura che nacque da Maria, secondo le Scritture, e reale, cioè umano, era il corpo del Signore; vero, perché del tutto identico al nostro; infatti Maria è nostra sorella poiché tutti abbiamo origine in Adamo. Ciò che leggiamo in Giovanni «il Verbo si fece carne» (Gv 1, 14), ha dunque questo significato, poiché si interpreta come altre parole simili. Sta scritto infatti in Paolo: «Cristo per noi divenne lui stesso maledizione» (cfr. Gal 3, 13). L’uomo in questa intima unione del Verbo ricevette una ricchezza enorme: dalla condizione di mortalità divenne immortale; mentre era legato alla vita fisica, divenne partecipe dello Spirito; anche se fatto di terra, è entrato nel regno del cielo.
Benché il Verbo abbia preso un corpo mortale da Maria, la Trinità è rimasta in se stessa qual era, senza sorta di aggiunte o sottrazioni. E’ rimasta assoluta perfezione: Trinità e unica divinità. E così nella Chiesa si proclama un solo Dio nel Padre e nel Verbo.

Trascrizione dell’Omelia.

E’ vero, questa generazione, un po’ superba, pensa di interpretare tutte le cose che riguardano la vita, dall’incarnazione del Verbo fino alla resurrezione, la vita di Gesù, come qualcosa di mitologico, qualcosa che alcuni si sono trasmessi per costruire così un modo di credere, di pensare. E invece no, quando al Concilio di Efeso, siamo nei primi secoli cristiani, viene definito il dogma della maternità divina di Maria, cioè del fatto che lei abbia concepito il Figlio di Dio e l’abbia partorito come tale, già questa fede era nella chiesa da tempo, questo dogma fu pensato e promulgato per le eresie che cominciavano a nascere già allora, già nei primi tempi della chiesa. Perché già da questo Vangelo di Luca, se avete ascoltato, dice: “Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo della vergine Maria”, dunque c’e’ un progetto che non comincia a capirsi, a nascere dopo un po’ e dunque gli viene attribuito qualcosa, no questo e’ qualcosa che nasce già con Gesù, già nel concepimento verginale di Maria e subito comincerà a vivere. Dice il Vangelo di Luca spesso parlando dell’infanzia di Gesù, dice che: “Il fanciullo cresceva in sapienza e grazia” cioè comprendeva le cose della Legge di Dio e sentiva dentro di Sé una consonanza con questa parola che tu qualche volta raggiungi quando un Salmo, un versetto, magari ti sembra più chiaro, pare che interpreti la tua vita, allora senti un’emozione. Pensate a questo Figlio invece, che quando legge la parola che e’ Egli Stesso, pensate a che cosa percepisce dentro di Sé. E’ la sua intelligenza che si accende? E’ il suo cuore che si emoziona? E’ tutta la sua vita, tutta la sua vita, qua sta il mistero della maternità divina di Maria. Sai, se avessimo avuto bisogno di una mitologia, beh, potevamo considerare tranquillamente, come faranno queste eresie, questa donna, una donna qualsiasi, che ha avuto l’occasione ma così neanche, quasi una coincidenza di trovarsi quando Dio aveva pensato, come diceva il versetto dell’Alleluia, tratto dalla Lettera agli Ebrei, quando Dio ha pensato dopo aver parlato molte volte e in molti modi ai nostri padri per mezzo dei profeti, dice: “Adesso parlo attraverso il mio Figlio”, così casualmente Maria ci si sarebbe trovata. E no, noi sappiamo invece che questo grembo verginale e’ stato preparato antecedentemente ai fatti che stiamo considerando. C’era bisogno di una realtà che non avesse alcun sospetto del piano di Dio, cioè che non dicesse come il serpente ad Adamo: “Eh, ma se voi coglieste di quel frutto sareste come Dio e Dio questo non lo vuole”, un sospetto che ha attraversato tutta la storia, che pure tu hai nel cuore, e’ inutile che lo nascondi culturalmente, con la tua intelligenza e anche un po’ con la tua supponenza, questo sospetto ce l’hai nel cuore, viene dal peccato originale. Allora tu oggi guardi ad una possibilità, adesso prima di venerare la regalità della Vergine Maria, torna là dove la vergine Maria ha cominciato, altrimenti poi ti smarrisci e cominci a veder queste cose troppo lontane da te, proprio quello che Dio non desidera che accada, se no non avrebbe fatto l’incarnazione del Verbo, chiaro no? Lo avrebbe fatto apparire un po’, tu vedevi, capivi e poi se ne andava, sarebbe stata una trasfigurazione tutto il tempo della vita di Gesù e invece solo in un momento questi hanno potuto vedere qualcosa. Allora, torniamo alla condizione, la presenza di una donna come Maria, che e’ ritenuta, già dai primi secoli della chiesa, della chiesa nascente, come la Madre di Dio, da’ la possibilità a te oggi, di considerare la tua realtà umana non solo relegata dentro i termini della tua natura umana. Vuoi che te lo traduco? Com’e’ la tua natura umana? Guardala. Quando eri giovane facevi quello che ti pare, adesso un po’ meno, tra un po’ per niente, scusate la franchezza ma tanto penso che questo lo sappiamo tutti. Questa condizione e’ favorevole o sfavorevole? “Eh, dipende”, dipende, quando ti lamenti con la tua amica dal parrucchiere e’ sfavorevole, va tutto male; quando devi vantarti davanti a qualcuno e’ favorevole e ti inventi una storia che non esiste, ma e’ questa l’interpretazione della tua esistenza? Non e’ forse un luogo di grazia la tua esistenza? E se fosse un luogo di grazia, cioè un luogo in cui in mezzo alle innegabili difficoltà della vita, ai problemi, ce l’abbiamo tutti, ce l’ho io, ce l’avete voi, tutti, non e’ vero che in questa vita tu hai potuto, per esempio, far crescere in te la fonte, l’origine del desiderio? Un desiderio che ha avuto la possibilità, la prerogativa, di squarciare i cieli, in certi momenti anche di grande difficoltà e intravvedere qualcosa dell’amore di Dio che non avevi pensato? Non ti sei sentito onorato di qualcosa che supera? Guarda che se anche non l’hai fatto nella fede, l’hai fatto uguale eh! Perché se vai cercando lo splendore da qualche parte, magari anche nelle cose che fai, negli sport che fai, che ne so io, nelle vacanze che fai improbabili e che pubblichi sui social per far sapere a tutto il mondo che tu sei stato in quel posto, che non gliene importa niente a nessuno, potete sorridere ma tanto e’ così, lo sapete tutti, anche là tu stai celebrando un desiderio che ti trascende, che ti trascende! andassi nel posto più bello della terra, vivessi l’esperienze più coinvolgenti della storia, avresti ancora un desiderio che le supera. E questo desiderio, lo sai, l’abbiamo chiamato desiderio della vita eterna o almeno il desiderio di eterizzare tutto quello che stai temporalmente vivendo. Se noi non avessimo la maternità divina di Maria, tutti questi pensieri che ho detto, sarebbero un’illusione amara, come pensa il mondo. Così pensa il mondo, che noi stiamo coltivando, addirittura celebrando, una sorta di illusioni amare e amareggianti. La vita di molti, anche nella fede, di persone che dicono di vivere la fede nella chiesa, e’ amareggiante perché amareggiata! Se andassero a rubare farebbero meno scandalo! scusate la parentesi, tanto e’ così che viviamo. Se noi invece, isolato questo desiderio, la forza, la potenza di questo desiderio in noi e guardato attentamente anche nei suoi primi vagiti, perché, sapete, il desiderio non e’ che esplode, come la passione, nei momenti in cui serve, il desiderio e’ qualcosa che si muove dentro, dirà la Scrittura: “Come le acque di Siloe che scorrono in silenzio”, questo desiderio cresce, si mantiene, si conserva, si custodisce e pian piano si lascia conoscere. Se tu hai avuto la possibilità di intuire questa presenza del desiderio, saprai che c’e’ in te, non ancora, ma come promessa, non definitivamente e attualmente, ma come caparra, la presenza della Vita eterna che noi crediamo nella presenza dello Spirito Santo. Ora, mi dici come fai tu con questa natura umana fallace che fa acqua da tutte le parti, che e’ invecchiata, che la devi sempre un po’ pitturare per presentarla agli altri, mi dici come fa questa tua caduca natura umana, a contenere un tesoro così debordante come il desiderio e non farlo scendere nei luoghi della passione e mantenerlo e custodirlo come una sorgente pura, autentica che ti piace pure considerare? Quante volte sei tornato alla memoria della tua infanzia, per andare a ricercare là dove i tuoi desideri erano ancora scevri da tutte le cose che li hanno maltrattati nel corso della vita? Lo so, lo so, che le vivi queste cose e te le ricordi bene. Ebbene io ti dico, questo e’ possibile perché noi sappiamo che la nostra natura umana e’ “naturalmente”, naturalmente non mitologicamente, naturalmente destinataria della vita eterna: se ne accorge, la percepisce, l’anticipa, la pregusta, la vive, nelle migliori occasioni la celebra pure. E questo e’ possibile amici, certamente per la resurrezione di Gesù e per tutti i doni che nella Pentecoste lo Spirito ci ha fatto e che ci portano la pienezza dell’espressione della fede, ma tutto questo e’ possibile perché in una natura umana, la natura divina non ha disdegnato la possibilità di incarnarsi. Dunque noi non consideriamo Maria la madre di un uomo famoso, noi consideriamo Maria quella storia che e’ stata capace della metastoria, quel luogo che e’ stato capace, come un recipiente, di contenere l’enormità dei Cieli, il pensiero di Dio, che pur essendo di natura divina non ha considerato questo un tesoro geloso, ma ha sposato la nostra carne fallace e mortale. Quando la chiesa, fin dai primi secoli, guarda alla vergine Maria in questo modo, non si sente umiliata, non si sente in imbarazzo e soprattutto … se conosceste i primi padri della chiesa come Attanasio che ha scritto sull’incarnazione del Verbo e poi altri, se conosceste questa prima riflessione della chiesa nascente su questi misteri, vi accorgereste della sorpresa, del candore e dell’autenticità delle espressioni usate, per provare a descrivere quello che noi oggi celebriamo. Noi ce ne teniamo un po’ fuori da questa conoscenza, non so perché, ma se manca questa conoscenza parte l’idolatria, se manca questa considerazione, che riporta la vergine Maria fino alla tua sorte, alla tua realtà ancora sulla terra, nasce un devozionismo “madonnista”, insomma che poi va così lontano che tu non ti ci ritrovi più, e’ sempre appannaggio di altri, dei perfetti, dei migliori, come se l’incarnazione, l’occasione dell’incarnazione del Verbo, fosse il premio per i più buoni, i più bravi e per i migliori. Mica te lo sarai creduto? Se fosse stato così, dimmi perché Gesù sarebbe andato a cercare quelli che tu generalmente scacci, chieditelo no? E’ un prodigio questo pensiero! E la chiesa non te lo rimette davanti con il dogma, quello che gli ignoranti di questo mondo chiamano i dogmatismi, ce ne hanno troppi loro, il dogma cioè questa sintesi di un pensiero che e’ destinato ad aprirsi e a farsi conoscere nel corso delle epoche e portare il mondo fino alla sua completa comprensione, quando la chiesa definisce questo dogma, mette davanti ai tuoi occhi una realtà semplice. Semplice perché la vergine Maria e’ semplice, perché la sua vita e’ semplice. Poi autori scriveranno le glorie di Maria, ma la sua vita, dal Vangelo tu lo sai, e’ semplice e tuttavia altissima, se un arcangelo della corte celeste l’e’ andata a cercare per dirle: “Rallegrati Maria, perché il Signore, quello che tu non sai neanche raffigurarti, pone la sua ombra su di te e fa della tua natura umana il luogo della manifestazione della natura divina”. Ti basterebbe questo oggi per tornartene a casa, nonostante i fatti tuoi, per tornartene a casa con la speranza riaccesa, con il cuore tornato alla gioia di vedere tutte queste cose. Scusate se sono stato un po’ lungo ma io starei una settimana a parlare di queste cose, lo capite no? perché non investono solamente il mondo dei significati e delle emozioni, queste realtà si preoccupano di seguirti fin nel fondo dei tuoi pensieri più brutti, delle tue difficoltà più grandi, perché tu gioisca come Maria, perché tu chiesa ti sappia conosciuta, abitata dallo Spirito Santo e capace di ripartorire al mondo il Figlio di Dio, non un’idea, non un concetto, non una filosofia, ma la Santità fatta carne e dunque luogo della ricerca della santità vera. E lo Spirito Santo ti aiuti. Sia lodato Gesù Cristo.

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