Tutti i Santi

01 Novembre 2022

Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.

 

LETTURE: Vangelo, Prima lettura e Seconda lettura

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 5,1-12)

In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».

PRIMA LETTURADal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo(Ap 7,2-4.9-14)

Io, Giovanni, vidi salire dall’oriente un altro angelo, con il sigillo del Dio vivente. E gridò a gran voce ai quattro angeli, ai quali era stato concesso di devastare la terra e il mare: «Non devastate la terra né il mare né le piante, finché non avremo impresso il sigillo sulla fronte dei servi del nostro Dio».
E udii il numero di coloro che furono segnati con il sigillo: centoquarantaquattromila segnati, provenienti da ogni tribù dei figli d’Israele.
Dopo queste cose vidi: ecco, una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, avvolti in vesti candide, e tenevano rami di palma nelle loro mani. E gridavano a gran voce: «La salvezza appartiene al nostro Dio, seduto sul trono, e all’Agnello».
E tutti gli angeli stavano attorno al trono e agli anziani e ai quattro esseri viventi, e si inchinarono con la faccia a terra davanti al trono e adorarono Dio dicendo: «Amen! Lode, gloria, sapienza, azione di grazie, onore, potenza e forza al nostro Dio nei secoli dei secoli. Amen».
Uno degli anziani allora si rivolse a me e disse: «Questi, che sono vestiti di bianco, chi sono e da dove vengono?». Gli risposi: «Signore mio, tu lo sai». E lui: «Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione e che hanno lavato le loro vesti, rendendole candide nel sangue dell’Agnello».

Salmo 23.
Ecco la generazione che cerca il tuo volto, Signore. R..

Del Signore è la terra e quanto contiene:
il mondo, con i suoi abitanti.
È lui che l’ha fondato sui mari
e sui fiumi l’ha stabilito..R

Chi potrà salire il monte del Signore?
Chi potrà stare nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non si rivolge agli idoli. R.

Egli otterrà benedizione dal Signore,
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca,
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.R.

SECONDA LETTURA Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo(1Gv 3,1-3).

Carissimi, vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui.
Carissimi, noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è.
Chiunque ha questa speranza in lui, purifica se stesso, come egli è puro.

LA LETTURA DEI PADRI: per continuare a pregare

“Affrettiamoci verso i fratelli che ci aspettano”.
Dai «Discorsi» di san Bernardo, abate.

A che serve dunque la nostra lode ai santi, a che il nostro tributo di gloria, a che questa stessa nostra solennità? Perché ad essi gli onori di questa stessa terra quando, secondo la promessa del Figlio, il Padre celeste li onora? A che dunque i nostri encomi per essi? I santi non hanno bisogno dei nostri onori e nulla viene a loro dal nostro culto. È chiaro che, quando ne veneriamo la memoria, facciamo i nostri interessi, non i loro.
Per parte mia devo confessare che, quando penso ai santi, mi sento ardere da grandi desideri.
Il primo desiderio, che la memoria dei santi suscita o stimola maggiormente in noi, è quello di godere della loro tanto dolce compagnia e di meritare di essere concittadini e familiari degli spiriti beati, di trovarci insieme all’assemblea dei patriarchi, alle schiere dei profeti, al senato degli apostoli, agli eserciti numerosi dei martiri, alla comunità dei confessori, ai cori delle vergini, di essere insomma riuniti e felici nella comunione di tutti i santi.
Ci attende la primitiva comunità dei cristiani, e noi ce ne disinteresseremo? I santi desiderano di averci con loro e noi ce ne mostreremo indifferenti? I giusti ci aspettano, e noi non ce ne prenderemo cura? No, fratelli, destiamoci dalla nostra deplorevole apatia. Risorgiamo con Cristo, ricerchiamo le cose di lassù, quelle gustiamo. Sentiamo il desiderio di coloro che ci desiderano, affrettiamoci verso coloro che ci aspettano, anticipiamo con i voti dell’anima la condizione di coloro che ci attendono. Non soltanto dobbiamo desiderare la compagnia dei santi, ma anche di possederne la felicità. Mentre dunque bramiamo di stare insieme a loro, stimoliamo nel nostro cuore l’aspirazione più intensa a condividerne la gloria. Questa bramosia non è certo disdicevole, perché una tale fame di gloria è tutt’altro che pericolosa.
Vi è un secondo desiderio che viene suscitato in noi dalla commemorazione dei santi, ed è quello che Cristo, nostra vita, si mostri anche a noi come a loro, e noi pure facciamo con lui la nostra apparizione nella gloria. Frattanto il nostro capo si presenta a noi non come è ora in cielo, ma nella forma che ha voluto assumere per noi qui in terra. Lo vediamo quindi non coronato di gloria, ma circondato dalle spine dei nostri peccati.
Si vergogni perciò ogni membro di far sfoggio di ricercatezze sotto un capo coronato di spine. Comprenda che le sue eleganze non gli fanno onore, ma lo espongono al ridicolo.
Giungerà il momento della venuta di Cristo, quando non si annunzierà più la sua morte. Allora sapremo che anche noi siamo morti e che la nostra vita è nascosta con lui in Dio.
Allora Cristo apparirà come capo glorioso e con lui brilleranno le membra glorificate. Allora trasformerà il nostro corpo umiliato, rendendolo simile alla gloria del capo, che è lui stesso.
Nutriamo dunque liberamente la brama della gloria. Ne abbiamo ogni diritto. Ma perché la speranza di una felicità così incomparabile abbia a diventare realtà, ci è necessario il soccorso dei santi. Sollecitiamolo premurosamente. Così, per loro intercessione, arriveremo là dove da soli non potremmo mai pensare di giungere.

Trascrizione dell’Omelia.

Quando Israele, uscito dall’Egitto ed essendosi incamminato per il tratto di strada che lo separa dalla terra di Canaan, quella che noi sappiamo essere la Terra Promessa, quando si avvicina a questa terra Mosè fa mandare degli esploratori a vedere com’ è la condizione di questa terra che Dio aveva promesso di dare in possesso al suo popolo. E questi vanno e vi trovano tante cose buone, si riportano a casa un grappolo d’uva gigantesco, insomma raccontano che veramente questa proprietà è una proprietà che vale la pena entrare per prenderne il possesso e che Dio è grande perché ha dato questa proprietà al suo popolo. Però c’è un problema, che in questa terra ci sono degli uomini pericolosi, sono i giganti. Siccome la abitano, Israele sa che se deve entrarci al posto loro e deve combattere sicuramente non ce la farà. A causa di questa paura di combattere per questa realtà, se ne rimangono fuori per trentanove anni e mezzo, avendo fatto il percorso in un tempo relativamente breve. È un po’ la nostra sorte amici, noi cerchiamo qualche volta di contemplare nella preghiera, attraverso la lettura della Scrittura, cerchiamo di contemplare quello che ci sarebbe promesso, anche se non riusciamo mai ad immaginarcelo. Certo è che non abbiamo creduto alle cose che ci sono state promesse, perché se ci avessimo creduto saremmo felici, avremmo la capacità di riconciliarci sempre gli uni con gli altri, il mondo se ne accorgerebbe e direbbe: “Ma questo popolo che sta sempre così contento evidentemente ha una speranza incredibile” e invece noi ai nostri funerali mostriamo non solo di non avere speranza, ma di dolerci del fatto che tutto sommato questa vita meravigliosa che viviamo, senza problemi, senza difficoltà, senza malattie, senza vecchiaia, è meravigliosa, così meravigliosa che guardare a quella del cielo .. si ma qualcuno c’è andato in cielo, anzi ce ne sono andati tanti, i Santi, quelli che noi oggi festeggiamo, celebriamo. Eh beh, dillo no? “Ma loro erano giganti”, quante volte lo dici, “Padre Pio faceva così .. eh ma lui era Padre Pio”, “Santa Rita .. eh ma lei era santa Rita”, santa Rita è un po’ passata di moda ultimamente, ma insomma, quando tu guardi alla realtà di questi salvati dici: “Beati loro perché ..” eppure Gesù non aveva cominciato così, Gesù aveva cominciato dicendo alle folle, “Vedendo le folle” diceva il Vangelo di Matteo, sale su un’altura e comincia a dire: “Guardate che siete beati se siete poveri di spirito, siete beati perché avrete il Regno dei Cieli”, è quello che dice la chiesa oggi in questo brano e sempre in tutte le Domeniche ed in tutti i giorni se vai a Messa, è quello che ti dice sempre: “Tu sei beato perché è tuo il Regno dei Cieli”, tu dici: “Come il Regno dei Cieli è mio?”, perché tu dopo aver ascoltato le parole della salvezza, dopo aver sentito Gesù che parla, dopo esserti nutrito del suo corpo e del suo sangue, ancora non ti senti beato? Ancora vivi come uno che a casa di Dio ci sta come un avventizio, come un inquilino, con la paura di essere sfrattato tra l’altro. Così è il tuo rapporto con Dio? Poi ad un certo punto, nel cuore di queste beatitudini dice una cosa a noi veramente poco credibile, dice: “Beati i puri di cuore perché vedranno Dio” ora, i puri di cuore bisognerà pure dircelo chi sono no? Perché ai nostri occhi pagani, i puri di cuore sono quelli che sono nati in sacrestia, hanno fatto subito la Comunione e poi si comportano come i puri di cuore, ogni tanto qualcuno c’è che si comporta come se fosse.. I puri di cuore, secondo la mentalità del Vangelo, di Matteo soprattutto che trae queste immagini dall’ebraismo, i puri di cuore sono quelli che avendo il luogo dei pensieri, come te, frastagliato pieno di problemi, di difficoltà e di paure, ad un certo punto guardano alla Legge di Dio e si impegnano a metterla in pratica, precetto per precetto e dicono: “Se Dio ci ha dato questa legge vuol dire che questo ci fa bene, se noi la mettiamo in pratica probabilmente realizziamo il piano di Dio”. Ma nella pienezza dei tempi, quando questa Legge è diventata carne per noi, quando noi abbiamo contemplato la bontà e la grandezza di Dio nella misericordia prossima del suo Figlio, abbiamo detto: “Ma questa Legge non è così grande, non è così alta, non è così lontana, questa Legge ce l’ho, è dentro di me” e quando nella Pentecoste la Legge è entrata nel cuore di ognuno degli apostoli e tramite loro ha penetrato tutte le epoche ed è arrivata fino a noi, questa Legge di Dio è diventata un profumo soave nella chiesa ed in mezzo alle genti. Allora noi abbiamo capito di essere diventati il sale della terra, abbiamo compreso di essere diventati luce del mondo, è diventata la nostra vocazione. Ebbene, quelli che hanno aderito con il cuore, non con i sentimenti capiamoci, con i pensieri, con le scelte, con le valutazioni, hanno aderito al comandamento di Dio, quello di amarlo sopra ogni cosa e il prossimo tuo come te stesso, chi avrà riallacciato questa relazione, costui avrà purificato il cuore. E se ha purificato il cuore, dice Gesù, vedrà Dio, vedrà Dio! Guarda, ti sembra strano perché Dio dove sta? Non s’è mai visto, io ti dico che se tu hai il cuore purificato, cioè riadeguato al pensiero di Gesù, guarderai gli altri come li ha guardati Gesù. Vedrai una prostituta e la chiamerai con il suo nome, non con il suo peccato, vedrai un ladro e lo tratterai come è secondo Dio e non secondo quello che pensi tu, non giudicherai più, vivrai in pace, vedrai nel cuore dell’altro la presenza di Dio, comincerai a vedere Dio qui, nella tua storia e un giorno lo riconoscerai in mezzo a tutti i suoi santi. Per questo l’evangelista Giovanni, quel ragazzino giovane che si era messo a seguire Gesù curioso di sapere dove portava questa strada, lui che aveva già cominciato a sentir parlare dal Battista dell’Agnello di Dio, alla fine della sua vita scrive in questa Lettera che abbiamo ascoltato tutti oggi: “Carissimi, ma avete capito con quale grande amore ci ha amato il Padre per essere chiamati figli di Dio? E lo siamo realmente” dice Giovanni, come per dire: “Accorgetevi di questo” non fatevelo ripetere sempre tutte le Messe che siamo figli di Dio, vai a casa e dici: “Ma io sono figlio di Dio ma non so che vuol dire”, no, credici che sei figlio di Dio e comportati da figlio, un figlio entra a casa, prende ciò di cui ha bisogno, non lo ruba, non lo implora, come se non gli fosse dovuto, vive della ricchezza di suo padre. E poi dice: “Sappiamo che quando Egli si sarà manifestato noi saremo simili a lui, cioè vedremo Dio, lo vedremo così come Egli è”, dice Giovanni, e poi questa ultima espressione che è per tutti oggi, celebrate la festa dei Santi con questa consapevolezza nel cuore: “Chiunque ha questa speranza in lui, purifica se stesso come Egli è puro”, cioè: “Chiunque pensa di poter essere gradito a Dio e figlio di Dio, si comporti come Gesù si è comportato” e stavolta non dire un’altra volta: “Eh, ma Gesù era Gesù”, perché quello che era di Gesù è tuo, se te lo mangi Gesù vuol dire che tu sei ormai catturato dalla sua persona, dalla sua natura divina, sei chiamato ad abitare la santità di Dio, se no non potresti avvicinarti all’Eucarestia, se ti avvicini è perché puoi essere trasformato. D’altronde amico mio, il pane e il vino che entrano nell’Eucarestia non escono trasformati in corpo e sangue di Cristo? Si, ditelo coralmente che è così, questo celebriamo, questo noi adoriamo. E se il pane e il vino entrano pane e vino ed escono Corpo e Sangue, tu perché pensi di uscire da qua come ci sei entrato? Non sarai pure tu il corpo di Cristo? Non sarai pure tu il suo Sangue? E non andrai pure tu a santificare questa terra, questa storia che ti sta aspettando per vedere Dio faccia a faccia? Fai così, onorerai i santi ed i santi onoreranno te e nulla più potrà disturbarci. Sia lodato Gesù Cristo.

La preghiera di Gesù // Musica Sacra
icon-downloadicon-download
  1. La preghiera di Gesù // Musica Sacra
  2. Isusova Molitva // Musica Sacra
  3. Preghiera di Gesù // Musica Sacra
  4. Agni Parthene // Musica Sacra
  5. Te Deum // Musica Sacra