XIV Domenica T.O.

Anno Liturgico A
09 Luglio 2023

Io sono mite e umile di cuore.(Messa del mattino e della sera)

 

MESSA DEL GIORNO – LETTURE: Vangelo, Prima lettura e Seconda lettura

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 11,25-30)

In quel tempo Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

PRIMA LETTURADal libro del profeta Zaccarìa (Zc 9,9-10)

Così dice il Signore:
«Esulta grandemente, figlia di Sion,
giubila, figlia di Gerusalemme!
Ecco, a te viene il tuo re.
Egli è giusto e vittorioso,
umile, cavalca un asino,
un puledro figlio d’asina.
Farà sparire il carro da guerra da Èfraim
e il cavallo da Gerusalemme,
l’arco di guerra sarà spezzato,
annuncerà la pace alle nazioni,
il suo dominio sarà da mare a mare
e dal Fiume fino ai confini della terra».

Parola di Dio

Salmo 144.
Benedirò il tuo nome per sempre, Signore. R..

O Dio, mio re, voglio esaltarti
e benedire il tuo nome in eterno e per sempre.
Ti voglio benedire ogni giorno,
lodare il tuo nome in eterno e per sempre.R

Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature. strong>R.

Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza.R.

Fedele è il Signore in tutte le sue parole
e buono in tutte le sue opere.
Il Signore sostiene quelli che vacillano
e rialza chiunque è caduto. R.

SECONDA LETTURA Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (Rm 8,9.11-13) .

Fratelli, voi non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene.
E se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi.
Così dunque, fratelli, noi siamo debitori non verso la carne, per vivere secondo i desideri carnali, perché, se vivete secondo la carne, morirete. Se, invece, mediante lo Spirito fate morire le opere del corpo, vivrete.

Parola di Dio

LA LETTURA DEI PADRI: per continuare a pregare

“Uno spirito contrito è sacrificio a Dio”.
Dai «Discorsi» di sant’Agostino, vescovo

Davide ha confessato: «Riconosco la mia colpa» (Sal 50, 5). Se io riconosco, tu dunque perdona. Non presumiamo affatto di essere perfetti e che la nostra vita sia senza peccato. Si adatta alla condotta quella lode che non dimentichi la necessità del perdono. Gli uomini privi di speranza, quanto meno badano ai propri peccati, tanto più si occupano di quelli altrui. Infatti cercano non che cosa correggere, ma che cosa biasimare. E siccome non possono scusare se stessi, sono pronti ad accusare gli altri. Non è questa la maniera di pregare e di implorare perdono da Dio, insegnataci dal salmista, quando ha esclamato: «Riconosco la mia colpa, il mio peccato mi sta sempre dinanzi» (Sal 50, 5). Egli non stava a badare ai peccati altrui. Citava se stesso, non dimostrava tenerezza con se stesso, ma scavava e penetrava sempre più profondamente in se stesso. Non indulgeva verso se stesso, e quindi pregava sì che gli si perdonasse, ma senza presunzione.
Vuoi riconciliarti con Dio? Comprendi ciò che fai con te stesso, perché Dio si riconcili con te. Poni attenzione a quello che si legge nello stesso salmo: «Non gradisci il sacrificio e, se offro olocausti, non lì accetti» (Sal 50, 18). Dunque resterai senza sacrificio? Non avrai nulla da offrire? Con nessuna offerta potrai placare Dio? Che cosa hai detto? «Non gradisci il sacrificio e, se offro olocausti, non li accetti» (Sal 50, 18). Prosegui, ascolta e prega: «Uno spirito contrito è sacrificio a Dio, un cuore affranto e umiliato, Dio, tu non disprezzi» (Sal 50, 19). Dopo aver rigettato ciò che offrivi, hai trovato che cosa offrire. Infatti presso gli antichi offrirvi vittime del gregge e venivano denominate sacrifici. «Non gradisci il sacrificio»: non accetti più quei sacrifici passati, però cerchi un sacrificio.
Dice il salmista: «Se offro olocausti, non li accetti». Perciò dal momento che non gradisci gli olocausti, rimarrai senza sacrificio? Non sia mai. «Uno spirito contrito è sacrificio a Dio, un cuore affranto e umiliato, Dio, tu non disprezzi» (Sal 50, 19). Hai la materia per sacrificare. Non andare in cerca del gregge, non preparare imbarcazioni per recarti nelle più lontane regioni da dove portare profumi. Cerca nel tuo cuore ciò che è gradito a Dio. Bisogna spezzare minutamente il cuore. Temi che perisca perché frantumato? Sulla bocca del salmista tu trovi questa espressione: «Crea in me, o Dio, un cuore puro» (Sal 50, 12). Quindi deve essere distrutto il cuore impuro, perché sia creato quello puro.
Quando pecchiamo dobbiamo provare dispiacere di noi stessi, perché i peccati dispiacciono a Dio. E poiché constatiamo che non siamo senza peccato, almeno in questo cerchiamo di essere simili a Dio: nel dispiacerci di ciò che dispiace a Dio. In certo qual modo sei unito alla volontà di Dio, poiché dispiace a te ciò che il tuo Creatore odia.

Trascrizione dell’Omelia.

Chi sarebbero questi sapienti e intelligenti, questi dotti ai quali il Padre ha nascosto le cose del regno per rivelarle ai semplici? Beh al tempo di Gesù e soprattutto per come ce lo racconta il Vangelo di Matteo, questi dotti, questi grandi intelligenti erano soprattutto le grandi classi che dominavano un po’ Gerusalemme, cioè sadducei, farisei e scribi, quelli che avevano la certezza di saper interpretare ciò che Dio voleva dagli uomini, cioè di interpretare la Legge, il massimo della venerazione, dell’adorazione degli ebrei al tempo di Gesù, ma sempre, la Torah come esplicitazione o forse come contenitore del grande pensiero di Dio. Perché dice Gesù che a questi gli è stato nascosto il regno, gli sono state nascoste queste cose? Perché loro, ma d’altronde questa era la tradizione, pensavano di mutuare tutto dallo studio di queste cose. Ma che succede con Gesù? Dopo che Gesù finalmente ci ha mostrato il Padre, anzi lo dice anche qua, dice: “Capite bene”, proprio per spiegare questa cosa: “Nessuno conosce il Figlio se non il Padre”, cioè: “Nessuno capisce chi sono Io in questa nuova economia, se non il Padre che mi ha mandato”, d’altronde nessuno conosce il Padre se non il Figlio che te lo rivela nella storia, non ti fa iscrivere all’università per farti capire il Padre. È importante perché io adesso voglio farvi entrare in una cosa che spero che vi accompagni questa estate e che poi non abbiate più paura, non abbiate più paura! Dunque che cosa ci è venuto a rivelare il Figlio? Ce lo dice qua, in questa seconda parte, dice: “Tranquilli, venite a me, siete stanchi, siete oppressi, vi ristoro io” e come ci ristori Gesù? E come ristori anche noi Gesù, visto che è tanto tempo che tu sei sparito dalla nostra storia, dalla nostra possibilità di vederti? Allora ce ne andiamo per mano fino alla soglia di questo brano della Lettera ai Romani che san Paolo ci ha fatto conoscere. Sentite che dice: “Fratelli voi non siete sotto il dominio della carne ma dello Spirito, non siete debitori della carne” ora attenzione, perché se la prendete letteralmente questa cosa non andate più al mare dove la carne invece .. no, la carne di cui parla san Paolo è la Torah, è la Legge, sempre san Paolo fa questo riferimento. “Dunque se voi pensate di essere legati a quello che dice la Legge e solo così conoscere Dio, beh la prima cosa che devi fare la devi conoscere la Legge” e tu la conosci? Sono Cinque Libri: Genesi, Esodo, Numeri, Levitico e Deuteronomio, li hai letti? Non li hai letti. Li leggerai? Nemmeno, lo so per esperienza ormai. Dunque come fai? Poi leggerli, capirli e metterli in pratica, lo farai? Certo che non lo farai. Allora dice san Paolo: “Voi non siete più sotto l’egida, il dominio, di questa Legge d’ora in poi, perché avete ricevuto Cristo, ma siccome avete ricevuto Cristo siete semmai debitori dello Spirito” perché? Perché lo Spirito di Dio, dice Paolo, “abita in voi”, ora, se io ti dico che lo Spirito di Dio abita in te qual è la prima cosa che faresti, dimmi la verità? Ti metteresti a guardare come abita in te, spero no? Ora attenzione perché noi veniamo dalla scuola delle suore e quando diciamo che Gesù abita in noi, abita dentro una casetta e sta un po’ di tempo e poi se ne va perché noi dobbiamo fare anche altre cose, i peccati per esempio .. non è così! Se abita in voi vuol dire che abita in voi sempre questo Spirito. Tu dirai: “Come me ne accorgo?”, me ne accorgo perché in molti modi, in molti modi, Lui suggerisce al mio spirito dell’uomo, la mia capacità di ascoltare, qualcosa che mi stupisce sempre: “Pensavo che era così ..invece ho visto che era così”, “stavo sotto il giogo del peccato invece ho visto che sono stato perdonato”, “Pensavo che non avrei mai potuto amare Dio invece mi sono accorto che sono amato da Dio”, beh insomma una serie di cose, quando ti accorgi di questo? Lo vuoi sapere? Quando preghi. Quando preghi, quando entri nella preghiera vera, la preghiera vera ti fa sentire la voce dello Spirito. Dunque dice san Paolo: “Se tu però questo Spirito pensi di non averlo non appartieni a Cristo” ma non ti preoccupare perché tu ce l’hai e appartieni a Cristo, tu dirai: “Ma ho peccato, ho fatto delle cose terribili, sono in rabbia con mia cognata, possibile che lo Spirito abiti in me?”, si! “Non se ne va quando pecco?”, no! “Dunque mi giudica?”, no! mai ti ha giudicato mai e neanche ora. Guarda quanto è importante questa cosa, qua siamo proprio al clou di questa esposizione: “Se lo Spirito di Dio che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, colui che ha risuscitato Gesù dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali perché avete lo Spirito” è lui, san Paolo, che dice in un altro passo che lo Spirito in noi è una caparra, capisci? Una caparra! La morte del Figlio in croce ce l’ha ottenuta questa caparra e non è stata mai revocata, noi siamo stati già mezzi pagati da Dio, veramente siamo stati pagati totalmente, ora quello che ti è chiesto è che tu ti fidi che sei stato già comprato, che Dio già ti ha preso. Se tu allora ti fidi, lascerai parlare in te questo Spirito e di gloria in gloria, a partire dalla tua condizione umile di ora, fino a quella che Dio vorrà mostrarti alla fine della tua vita, di gloria in gloria questo Spirito che vive in te costruirà il tuo edificio eterno, cioè permetterà che tutta la tua vita sia resuscitata. Guarda amico, che non puoi credere alla resurrezione perché pensi e te la immagini: “..allora forse ho capito” o perché guardi youtube dove ti dice come risorgono i morti, no, la resurrezione ti accorgi e sai che c’è, perché il tuo Spirito te lo dice! Guarda, mo te lo dico, non hai dei ricordi che non vuoi che muoiano? Non hai delle relazioni che non vuoi che finiscano? Non hai una vita che non vuoi che ti scappi mai di mano? Non c’è un mondo dentro di te che desideri che migliori e non peggiori? Questo è principio della resurrezione, oggi ti sei ammalato di resurrezione e domani nella resurrezione abiterai! Oggi tutta questa memoria, tutto quello che sei, è stato mezzo comprato da Cristo, domani tutto questo, dice san Paolo, sarà nascosto da Cristo in Dio. Tu dici: “Mica è tanto facile da capire?”, come no? è molto facile, molto più facile che leggere le tue analisi cliniche che non capisci! Questo lo puoi capire, perché quello che c’è in te auspica la presenza di Dio, chiede la misericordia di Dio, desidera lo sguardo di Cristo e questo non lo puoi cancellare, non lo puoi nascondere. Anzi, te lo dico, qualche volta se stai male e sei un po’ triste, è perché non riesci a capire che vuol dire, ma quando lo Spirito ti apre i significati della vita, dici: “Oh meno male, ti ringrazio Signore, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate a me che sono uno qualsiasi”. Ora dice: “Se vivete secondo la carne morirete” però al mare andateci lo stesso, non vi fidate però di tutto quell’apparato di “io ti do, tu mi dai”, “se io ti faccio questa novena tu poi mi dai quello” fidatevi piuttosto di un amore di Dio che è seminato al centro della vostra vita, come una fonte zampillante di vita eterna, sentitene il rumore, gustatene il sapore, fidatevi di questa bellezza che non si esaurisce mai e porta un solo nome: Cristo Gesù, autore della vita. Sia lodato Gesù Cristo.

Messa della sera

Trascrizione dell’Omelia.

Chissà forse se hai ascoltato bene la Seconda Lettura, ti sarà venuto il timore che non è più il caso di andare al mare l’estate, perché qua dice: “Se vivete secondo la carne” quella che si abbronza secondo voi, “..morirete”. Ce l’hanno insegnato per anni, per secoli, che questa carne è una cosa cattiva che va evitata .. ma san Paolo non stava parlando di quella carne là, vediamo di che stava parlando san Paolo così magari stasera entriamo in una sapienza un po’ più luminosa di quelle paurose e tenebrose che abbiamo sentito per anni. E cominciamo dal Vangelo, quando Gesù dice questa cosa al Padre, Gesù che si rivolge a Dio in questo Vangelo di Matteo e gli dice: “Ti ringrazio, perché Tu le cose del regno, i misteri del regno, li hai tenuti nascosti ai sapienti e agli intelligenti” chi erano? Non erano i professori della Gregoriana, gli intelligenti e i sapienti erano sadducei, scribi, farisei, tutti quelli che si arrogavano il diritto di essere interpreti della Legge. Tu dici: “Beh ma per tanto poco? Erano avvocati”, no non erano avvocati, arrogarsi il diritto di interpretare la Legge significava a quel tempo pensare di sapere quel è il pensiero di Dio, qual è la volontà di Dio e studiarsi di metterla in pratica. Ora questo può essere vero, buono e lodevole, ma secondo voi, poterono veramente riconoscere la volontà di Dio con umiltà? Se l’avessero fatto avrebbero riconosciuto il Figlio di Dio, invece non lo riconobbero. Dunque questa pretesa di interpretare la Legge a tutti i costi, forse non era così autentica e Gesù dice questo al Padre: “Tu l’hai nascosta a questi sapienti e l’hai rivelata ai piccoli”, ora non immaginarti che l’ha rivelata ai bambini, c’era una promessa fatta da Dio, fatta attraverso il profeta Ezechiele, anche Geremia, una promessa che dice: “Io prima vi ho dato una Legge scritta sulle pietre, poi vi darò una legge che è scritta nel cuore, una legge nuova, metterò il mio Spirito dentro di voi e rivivrete” questo Spirito è tutto quello che il Padre ha e vuole comunicare a qualcuno, siccome per farlo ha mandato il Figlio, tutti abbiamo saputo che lo voleva comunicare a quelli che somigliavano al Figlio, cioè agli uomini, a tutti noi. Dunque non più una Legge scritta ma una Legge che parla dal centro della vita di ciascuno, sei disposto a crederlo? Penso di no, penso che tu non lo veda, non lo vedi manco negli altri, ma vediamo.. Dice: “Si Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza, tutto è stato dato a me dal Padre mio, sappiatelo” dice Gesù: “tutto è stato dato a me e se volete conoscere il Padre bisogna che conosciate me e se volete avere il Padre dovete avere me” si, hai capito bene, possedere il Padre! Dimmi ci hai mai pensato che tu puoi possedere Dio? Secondo me no, perché quell’umiltà del cuore dici: “Ma io come faccio, Dio non si può possedere”, come no? non ti nutri forse tu del Corpo di Cristo? E quando ti nutri del Corpo di Cristo, non sempre proprio degnamente, tu non ti stai impossessando dell’amore di Dio? che peraltro, amico mio sappilo, non ti impossessi di niente perché l’amore di Dio è gratis, gratis! Però ti investe e non investe un angoletto del cuore, investe tutta la tua vita, tutta la tua vita. E dunque dice Gesù: “Perciò, siccome ho il potere di farvi conoscere il Padre, venite a me, se siete stanchi, oppressi, io vi ristorerò con il mio giogo che è soave e leggero” sai cos’è il giogo? Il giogo era la Legge, la Torah, quella era pesante: “ma il giogo che vi do io non è pesante, è leggero” è leggero, tu l’hai fatto pesante, si, perché quando il giogo di Gesù, il Cristo, dice che devi amare il tuo prossimo e pure il tuo nemico, tu hai detto: “No, questo non è possibile, troppo difficile” tu l’hai fatto pesante, ma non è forse Lui che educa il tuo cuore ad amare quando non saresti capace? Ma non è forse Lui che ti dilata il cuore al punto di pensare cose che non avresti mai immaginato? Bene, capito questo, la Legge, il cuore, il dono di Dio ai piccoli, adesso rileggi questa pagina di san Paolo, io non voglio prendere molto tempo, però voglio che tu vada a farti le vacanze in pace, in pace veramente. Allora dice san Paolo: “Fratelli voi non siete sotto il dominio della carne” cioè sotto il dominio della Legge, per Paolo la carne non è la ciccia, non è l’abbronzatura, per Paolo la carne è la Legge. “Voi siete liberi” perché? “Perché la Legge ormai ce l’avete dentro, lo Spirito di Dio è la legge: non siete sotto il dominio della carne ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi” non più la Legge ma lo Spirito, ce l’hai! Allora tu dirai: “Ce l’ho? Non me ne sono accorto, cioè ce l’ho questo Spirito? Allora cosa dovrei fare, come dovrei fare per accorgermi che io ho lo Spirito di Dio?”, secondo te cosa puoi fare? Le opere di misericordia certo, falle, ma soprattutto entra nella preghiera autentica, perché la preghiera autentica accende l’antenna del tuo spirito alla voce dello Spirito Santo e quella preghiera autentica ti fa sapere che c’è uno Spirito che finora gemeva con gemiti inesprimibili dentro di te, come lo ascolti comincia a dire cose. Si amico mio, proprio così, comincia a dire cose, a darti uno sguardo chiaro sulla realtà, sulle relazioni, coraggio quando serve, ti mette al riparo dalla paura quando ti sovrasta, insomma uno Spirito che è una Persona vivente dentro la tua stessa vita. “D’altronde” dice Paolo: “se qualcuno non ha questo Spirito o pensa di non averlo, non appartiene a Cristo” non appartiene a Cristo, ma sta tranquillo perché tu appartieni a Cristo, che tu lo sappia o no, che tu lo voglia o no, tu questo Spirito ce l’hai avuto, il Battesimo te l’ha attivato come quando paghi il modem per connetterti a internet, pagato, ce l’hai, funziona, allora io direi: usalo, naviga bene, conosci le cose di Dio. Dice: “E se lo Spirito di Dio” questo è l’annuncio per te stasera: “Se lo Spirito di Dio che ha resuscitato Gesù dai morti abita in voi” e noi abbiamo detto che ci abita, “Colui che ha resuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali”, capito se la carne è buona o no? Certo che è buona. La carne, questa volta il tuo corpo non è la Legge e non è la carne del peccato, no, il tuo corpo è quello che tu sai che ti appartiene, vuoi sapere che? Non hai desideri tu? Non hai pensieri? Non hai ricordi? Non hai buone relazioni di cui fare memoria? Non hai dentro di te il desiderio del bene? Tutto questo, anche se nella vita si è macchiato, si è un po’ perso, si è un po’ rovinato, lo Spirito di Dio che hai lo restaurerà, se tu vuoi, lo riporterà alla sua bellezza, se tu sei d’accordo, finché tu non sia presentato con tutte queste cose, con tutti i tuoi desideri, i tuoi ricordi e le tue cose buone, al cospetto di Dio perché Dio ti riconosca e ti chiami per nome. Sai, se io ti chiamo per nome, chiamo per nome tutto quello che ti appartiene, le tue relazioni, la tua famiglia, i tuoi ricordi, tutto quello che ti appartiene, dunque lo Spirito, come dice Paolo, se tu ce l’hai ha il potere di risanare tutto e dirà in un altro brano, sempre Paolo: “In questo modo sarai nascosto con Cristo in Dio” fino a quando? Fino al giorno in cui tutto sarà chiaro agli occhi di tutti, quando il Figlio di Dio finalmente tornerà, questa volta non più in relazione con il peccato, a chiamarti per nome a dire: “Ma io così ti ho conosciuto, ma io ho saputo pure le cose che hai combinato, però io ti ho amato sempre” è Paolo che lo dice: “Né morte, né vita, né presente, né futuro, né angoscia, né persecuzione, né la fame, né la nudità, nulla ci può separare dall’amore di Dio in Cristo Gesù” perciò vivete secondo lo Spirito, imparate ad ascoltarlo e seguitelo per ogni dove. Ah, un’indicazione per questa estate, se ci fosse un momento, un cocktail con gli amici, una passeggiata da qualche parte, o qualche altra cosa, non pensare che lo Spirito rimane a Roma alla grotta o da qualche altra parte, viene con te, ti accompagna ovunque e non si scandalizza mai, mai! Perciò lasciati far compagnia, guarda bene cosa dice al tuo cuore e penso che a settembre tornerai anche più rinvigorito. Sia lodato Gesù Cristo.

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