Non sono venuto a portare pace sulla terra, ma divisione.
Riconoscere, capire e giudicare. Tre significati del discernimento, del quale a volte siamo capaci, ma non quando esso è davvero necessario, come nel momento presente. Anche per Gesù il suo momento presente era decisivo al punto da provocargli angoscia: "Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!". Con questa tensione interiore il Signore dichiara spezzati i nostri rapporti: quelli verticali tra padri e figli e quelli orizzontali con chi ci contrasta sugli stessi diritti. E la lotta si allarga nella società, nella politica, nella natura, fino alle guerre e ai conflitti più gravi.
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18
Agosto
2019
Chi è il mio prossimo?
Chi è il prossimo? Verrebbe da dire il vicino. Il Signore sembra dirci che il prossimo è Dio che ti si avvicina e ha misericordia di te. Gesù ha iniziato la missione proprio dicendo che "il regno dei cieli si è fatto vicino". Allora se Dio è il buon samaritano, noi siamo quell'uomo mezzo morto gettato al bordo di una strada. Non c'è altro modo per sentire vicino Dio che fare allo stesso modo: vedere, avere misericordia e avvicinarsi.
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14
Luglio
2019
VIDEO “Le parole della tre giorni, semi per il campo della nostra storia” (incontro del sabato pomeriggio – Cristo Re)
È ora disponibile sul canale YOUTUBE della Scuola di Preghiera il video dell’incontro del sabato pomeriggio dell’ultimo open day della Scuola (“Ecco il nostro Re!”, che si... Read More
05
Luglio
2019
Prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme. Ti seguirò ovunque tu vada.
Gesù cammina decisamente verso Gerusalemme, volge il suo volto, fermo e deciso, verso la sua Pasqua. È un cammino sicuro, ma è un cammino libero: Cristo ci ha liberati per la libertà! Per essere liberi, dietro Gesù, bisogna camminare secondo lo Spirito. Chiamati a libertà, ma la libertà non può essere un pretesto per vivere secondo la carne. Liberi, senza sapere dove posare il capo. Liberi, non legati ai morti e ai sepolcri. Liberi, senza tornare indietro dopo aver posto mano all'aratro. Liberi, con il mantello di Elia, che non ci imprigiona, non tarpa le nostre ali, ma ci restituisce alla vera libertà di Cristo.
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30
Giugno
2019
Tu sei Pietro, a te darò le chiavi del regno dei cieli.
Due grandi statue sono davanti alla Basilica di San Pietro: Pietro ha tra le mani le chiavi e Paolo la spada. Anche sul portale della Basilica di San Paolo fuori le mura sono raffigurate insieme scene della vita e del martirio di queste due colonne della Chiesa. San Pietro e san Paolo sono inseparabili; insieme rappresentano tutto il Vangelo di Cristo. Se al mito di Romolo e Remo si fa risalire la fondazione di Roma, alla storia di Pietro e Paolo è legata la nascita e lo sviluppo del cristianesimo. Non erano fratelli, ma entrambi seguaci di Gesù hanno realizzato e vissuto una nuova fraternità.
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29
Giugno
2019
Tutti mangiarono a sazietà.(Messa del mattino e della sera)
La povertà come condivisione (non è moltiplicazione, ma suddivisione) non è un ornamento della missione apostolica, ma essenziale. Prima del miracolo del pane spezzato per tutti (la carità divide le cose per moltiplicarle), Gesù chiede ai suoi di provvedere a tutto, di offrire alla gente una cena speciale, ricca di significato, strettamente legato proprio all'annuncio evangelico.
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23
Giugno
2019
Tutto quello che il Padre possiede è mio; lo Spirito prenderà del mio e ve lo annuncerà.(Messa del mattino e della sera)
"Molte cose ho ancora da dirvi". Eppure la sua morte e resurrezione ci avevano già detto e dato tutto l'amore assoluto di Dio. Quello che manca è la nostra comprensione, la nostra risposta; per questo occorre lo Spirito a farci capire il non detto e a introdurci nell'indicibile. Perché capisce solo chi ama. Lo Spirito dice (ripete) quello che dice Gesù; ce lo ricorda, ce lo mette nel cuore, fino a quando diventiamo noi ricordo vivo di Cristo, figli del Padre e fratelli fra di noi. Alla tristezza dei discepoli Gesù oppone l'invito alla gioia: siate contenti che me ne vado, perché voi diventate come me, diventate figli e ricevete lo Spirito.
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16
Giugno
2019
Lo Spirito Santo vi insegnerà ogni cosa.
All'inizio della storia sacra troviamo la costruzione della Torre di Babele: la descrizione di un regno in cui gli uomini hanno concentrato tanto potere da pensare di non dover fare più riferimento a un Dio lontano e di essere così forti da poter costruire da soli una via che porti al cielo per aprirne le porte e mettersi al posto di Dio. Babele è il rovescio della Pentecoste: dallo sparpagliamento alla concordia. Questa è all'inizio della Chiesa e questo è il segno di una comunità viva perché l'unione dei cuori attira e converte.
Lo Spirito è Consolatore perché insegna e ricorda. L'insegnamento afferma la potenza di illuminazione, di redenzione e di gloria di ogni realtà e di ogni evento che la Parola porta ha in se stessa. E il ricordo è prezioso e concreto, perché esprime la vitalità della Parola nella storia personale e collettiva. È il senso alto della cultura umana; meglio: della sapienza, il sapore di Dio nella storia.
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09
Giugno
2019
Mentre li benediceva veniva portato verso il cielo.(Messa del mattino e della sera)
L'ascensione è evento pasquale. Apre le menti all'intelligenza delle Scritture - che finalmente trovano tutte pienezza di significato e spiegazione nella morte-resurrezione del Cristo - come il sepolcro si è aperto alla vita risorta di Gesù. Anche la conversione e il perdono sono segni della Pasqua perché sono l'esperienza della morte-risurrezione operata in coloro che hanno ascoltato e accolto quelle Parole. È Pasqua, infine, anche il soffio dello Spirito Santo, che la consegna al cuore e alla vita dei discepoli che ne saranno testimoni.
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02
Giugno
2019
Lo Spirito Santo vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.(Messa del mattino e della sera)
Lo Spirito consola perché insegna e ricorda "tutte le cose". Non è solo un recupero di memoria, ma l'energia della Parola nella vicenda umana, capace di portarvi "sapienza", che è molto di più della sola "cultura". Di questa si nutre la pace di Cristo che non è "stare in pace", senza conflitti, ma è comunione e amore, pienezza di vita. È pace tra cielo e terra, tra Dio e noi, tra l'umanità e il cosmo.
Gesù esige la gioia, perché nasce dall'amore e dall'esperienza della sua pace che non è quella "imperiale" ed egemonica imposta da un esercito che ha sbaragliato altri eserciti. La sua pace è la pienezza della presenza e dell'amore del Figlio di Dio nella nostra vicenda. È possibilità di vivere fin da ora una vita nuova. Tutto fatto nuovo. Persino la morte può essere grembo di Vita.
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26
Maggio
2019